Apprendiamo, da notizie di stampa, che presso la discarica “Italcave” di Statte sarebbero stati autorizzati i conferimenti di altri 4,5 milioni di metri cubi di rifiuti.
La Provincia di Taranto sembra oramai senza freni nell’autorizzare discariche ed impianti di smaltimento per “Rifiuti Speciali”. Questo ulteriore “regalo”, in un territorio come quello stattese, già duramente provato dall’inquinamemto, arriva dopo il raddoppio dell’impianto di incenerimento e dell’ inceneritore dei fanghi a Massafra, l’ampliamento per 1,5 milioni di metri cubi della discarica “Lineambiente” di Grottaglie, le vicende della discarica “Vergine” di Lizzano che sta inquinando la falda acquifera. Cos’altro ci dobbiamo aspettare ancora? Tutto ciò è assurdo! Perché la Regione Puglia ed il Presidente Emiliano non intervengono, nonostante le numerose sollecitazioni ricevute, oltre che dal sottoscritto, anche da parte dei Sindaci e delle associazioni ambientaliste joniche?
Dopo 10 anni di amministrazione Vendola, che ha dotato la Regione di un Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali nel 2012 e lo ha aggiornato nel 2015, sembra incredibile che ancora si continui ad autorizzare impianti di smaltimento in provincia di Taranto, nonostante quel Piano prescriva chiaramente di NON AUTORIZZARE altri impianti in prossimità di quelli già esistenti.
La Provincia di Taranto autorizzava in maniera similare, per dimensioni e per quantitativo di impianti di smaltimento, nel periodo precedente al decennio durante il quale Nichi Vendola ha governato la Regione Puglia.
Prendiamo atto che la Provincia di Taranto ha ripreso ad autorizzare diversi impianti, dal 2015 in poi, e sembra non volersi più fermare. Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Forza Italia che con Tamburrano Presidente, oggi, governa la Provincia, grazie all’accordo fatto nel 2014 con una parte del PD, governava l’Ente di Via Anfiteatro anche nel periodo, precedente al 2004 (Presidente Rana e vice Presidente lo stesso Tamburrano) durante il quale questi impianti ricevevano le precedenti autorizzazioni.
Tutto questo mentre la situazione sanitaria del territorio limitrofo all’area industriale di Taranto è oggetto di discussione nazionale a causa dell’aumento delle patologie correlate all’inquinamento.
Il mio appello al Presidente Emiliano è ancora una volta quello di intervenire commissariando la delega sui “rifiuti speciali” di cui dispone la Provincia di Taranto e annullando in autotutela queste autorizzazioni.
Se continuerà a rimanere in silenzio, credo che questa sarà la dimostrazione definitiva che dopo il decennio di Vendola la Puglia ha avviato la restaurazione di un sistema politico che i pugliesi avevano contestato e sconfitto nel 2005, con l’approvazione politica del PD e del suo Presidente di Regione.
Il Presidente Emiliano non dimentichi che vinse le elezioni nel 2015 anche perché i cittadini della Puglia, scelsero di confermare un progetto politico che si stava realizzando da 10 anni che non aveva dato nessuna nuova autorizzazione di impianti nel territorio Jonico: è bene ricordarlo! Se avessero voluto tornare indietro, avrebbero votato il candidato di Forza Italia.
Chiediamo pertanto a Emiliano di avocare a se la delega per la gestione delle politiche dei rifiuti, intervenendo con una urgente e ragionata, soprattutto condivisa coi territori, programmazione e con una forte virata sulla raccolta differenziata.
Certo così non si può più continuare ad andare avanti.
Mino Borraccino