È preoccupante la politica di smantellamento che si sta portando avanti nel campo della sanità, senza che a questa sia dato uno benché minimo straccio di prospettiva. Un grave errore, oltre che una sconfitta del buon senso.
Bene ha fatto dunque il direttore generale della Asl di Lecce Narracci, all’indomani della D.G.R. del 10 aprile con il quale si è dato il via libera alla chiusura di 39 punti di primo intervento, a dichiarare che per Nardò occorre un “trattamento particolare”. Ne prendiamo atto. Al contempo però chiediamo a Narracci di spiegare meglio cosa intende con “trattamento particolare”. Lo faccia relazionando in Consiglio regionale sui programmi che ha per la città seconda città più grande della provincia di Lecce. Sarebbe certamente una buona occasione per intavolare un confronto e una discussione seria che tengano conto tanto delle reali esigenze del territorio quanto delle risposte da offrire per contrastare il continuo saccheggio che sta subendo la sanità pubblica salentina.
E faccia altrettanto Mellone. Dica il Sindaco di Nardò come intende, al di là degli annunci roboanti e dei progetti fantomatici che mai vedranno la luce, far fare alla sanità neretina quel balzo in avanti tanto atteso.
La mia soluzione è ed è sempre stata questa. E oggi torno a riproporla: la costruzione del nuovo ospedale del Salento nell’area compresa tra Nardò, Copertino e Galatina. Su questo Mellone farebbe bene a uscire dal silenzio assordante in cui si è trincerato e a dire cosa pensa. Sono convinto che sia questa la vera sfida per dare alle domande di cura e di assistenza dei cittadini le giuste risposte e garantire al Salento quel rispetto e quelle attenzioni che merita. Il resto è solo un gettare fumo negli occhi dei cittadini e voler litigare sulle briciole.
Bari, 17 aprile 2018 Ernesto Abaterusso
Art.1-Mdp