Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. (Articolo 21 della Costituzione Italiana).
E’ doveroso da parte mia, iniziare questo mio pensiero citando l’articolo 21 della Costituzione Italiana, spesso dimenticato, da chi piange i mali di questo strumento di democrazia. Lo faccio perché, molto spesso è capitato che qualcuno si sia sentito “toccato”, o meglio, offeso, da qualche mio scritto del genere. Ma si sa, come la Carta Costituzionale sancisce, ognuno ha il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, ovviamente senza offendere nessuno, in quanto l’immagine e l’onorabilità di una persona sono diritti altrettanto importanti. Io voglio dire la mia, che come ogni opinione, trova chi è in accordo e chi no, come è giusto che sia. Si scrive in base a ciò che si vede, e forse vedere anche oltre spesso diventa un problema. Un problema talmente grosso da farti diventare “quella giornalista cacacazza” (voglio proprio usare il termine che è stato utilizzato). Dunque, considerato che, le dita puntate in 24 anni a Montemesola le ho avute sia se parlavo, sia se non parlavo (e molte di queste dita oggi sono pronte a salutarmi quando mi vedono per strada), non mi si pone affatto il problema di dire ciò che penso. E ciò che penso, l’ho maturato in circa 5 anni, a partire da quando appena maggiorenne, mi sono avvicinata al primo partito come simpatizzante, dando una mano insieme agli altri giovani, nella gestione di un piccolo forum con sito web. Quel partito oggi, rappresenta l’attuale maggioranza al comune di Montemesola. Ma entriamo nel vivo della questione. Siamo come cinque anni fa, in campagna elettorale. Quest’anno a Montemesola, come per le scorse elezioni, ci saranno presumibilmente 4 liste se teniamo conto delle quattro forze politiche presenti nel paese: Pdl, UdC, PdCI, e quest’anno anche il PD, costituitosi a Montemesola nell’ottobre del 2013. Il sindaco Punzi già sappiamo (ce lo disse in un’intervista) che si ricandiderà; dunque non sappiamo ancora, chi e cosa proporranno gli altri partiti, anche se qualche voce di corridoio si fa strada in piazza, tra la gente. Ma noi siamo abituati a parlare non per sentito dire, bensì in base a dichiarazioni di altri e fatti evidenti, pertanto non ci sbilanciamo a supporre nulla. Però possiamo già dire che qualcuno ha smesso di salutare. E che c’entra, vi chiederete? C’entra, c’entra. A Montemesola la politica, come abbiamo avuto modo di dire più volte, è molto sentita. E professionisti o commercianti, titolari di impresa, che negli anni si sono esposti politicamente, possono confermare quanto stiamo scrivendo. Un titolare di impresa, piccola o grande che sia, un commerciante e così via, ci pensa bene prima di esporsi politicamente a Montemesola, perché qualcuno della corrente opposta, potrebbe non acquistare più da lui o servirsi da lui. Ed è successo davvero. Alcuni hanno perso clienti in massa, solo perché si erano candidati in una lista civica o politica. Questo ovviamente da un lato, mentre dall’altro gli stessi personaggi (parlo in generale), parlavano del progresso del paese. Ma come si può parlare di progresso del paese, se non vi è alla base una cultura economica seguita da un’etica politica? E quando parlo di cultura economica e di etica politica, mi riferisco al fatto, che molto spesso si tende a boicottare l’esercente compaesano, sia per invidia che per diversità di corrente politica. In questo modo, si affonda sia il concittadino che l’economia del paese, la quale di conseguenza compromette il futuro dei figli di queste persone, in quanto la cultura del “posto fisso” sta andando naufragando di giorno in giorno, e i figli degli “impiegati statali” rischiano di rimanere a casa un domani, a meno che, non vi sono amicizie politiche molto in alto pronte a garantire primati in Italia, per la gioia di mamma e papà. E queste sono le vere “raccomandazioni”. Quelle di cui si pensa che la gente non sappia nulla, e non quelle millantate da chissà chi, chissà dove. Dunque la politica a Montemesola, e non lo si può negare, comporta anche questo. E sfido chiunque a dire che non è così. Questo perché? Perché ancora oggi, nel 2015, la Politica a Montemesola non è concepita nella sua naturale accezione. Politica deriva dal greco polis, che significa città. Città, comunità. L’arte di governare le società, diceva Aristotele. Politica non è odio. Politica non è boicottaggio. Politica non è fare l’interesse del partito o del politico. Politica è mettersi al servizio dei cittadini tutti, anche quelli che non la pensano politicamente allo stesso modo. Politica non è sistemare il parente, l’amico, il vicino di casa, il cugino della fidanzata del fratello. E’ chiaro che questo si intende sia a livello nazionale che a livello locale, ma adesso concentriamoci sulla nostra piccola comunità. Di cosa ha bisogno Montemesola? Di beghe di paese o di civili confronti? Di untori di odio o di buoni propositori? Di idee e proposte oppure di attacchi all’avversario politico? Che poi l’avversario politico è e deve essere solo un concorrente in campagna elettorale, non un nemico al quale negare il saluto o la banale amicizia su Facebook. Io diffido pubblicamente ed invito a diffidare tutti da quelli che anziché proporre un minimo per questo paese, trascorrono il loro tempo a screditare l’avversario politico agli occhi dell’elettorato, e a precisare da che parte sta o non sta un partito. E questo vale per tutti, dalla destra, alla sinistra, passando per il centro. Io da cittadina prima di tutto, mi chiedo a meno di tre mesi dalle elezioni, chi devo votare? Chi attacca di più o chi fa le migliori proposte? L’attacco all’avversario tra l’altro, più che suscitare curiosità in chi legge o assiste, altro non fa, la gente pare abbia una memoria a lungo termine ben sviluppata, e l’elettorato a Montemesola (per le ragioni di cui sopra) è ben saldo oramai, anche se negli ultimi periodi qualcosa è cambiato. Lo scorso anno, la vicina Carosino ha rinnovato il suo consiglio comunale. C’erano cinque liste con cinque candidati sindaco. Tutti si sono riuniti in un pubblico confronto alla presenza dei cittadini e della stampa. Hanno parlato del loro programma, delle loro proposte, e si sono stretti la mano, augurandosi che vincesse il migliore. Non è successo a New York, ma a Carosino, 10-15 km da qui. Sarebbe bello vedere anche a Montemesola una cosa del genere. Un confronto politico civile tra tutte le forze politiche pronte a mettersi in gioco in questa campagna elettorale. E sarebbe bello vedere partecipare tutti, abbattendo la paura del “farsi vedere che sto con quello/a”. Questa cosa va superata. Sono entrata e continuo ad entrare in ogni partito del paese senza guardarmi le spalle, perché non mi importa dell’assurda idea che la gente possa farsi vedendomi parlare con gente appartenente a determinati partiti, anche se gli accostamenti e le mie preferenze elettorali sono state designate per mio nome e conto da gente che nella vita non ha di meglio da fare che guardare dove vado e con chi parlo. Chi ha letto questo articolo dall’inizio e chi mi conosce sa come la penso, e sa anche che a Montemesola, in una realtà così piccola, non si votano i partiti ma si votano le persone e le proposte, al di là della loro provenienza politica, dell’amicizia o parentela. Bisogna poi tra l’altro imparare a scindere le persone dal proprio nucleo familiare o dalle frequentazioni, perché le scelte di un membro della famiglia o di un caro amico, non ricadono automaticamente su chi gli sta intorno, e smetterla di vedere come potenziali nemici, tutti coloro che hanno un “credo” differente. Altrimenti non lamentiamoci dell’immobilismo o del paese morto, perché la prima causa sono questi atteggiamenti. Guelfi, Ghibellini, Montecchi e Capuleti. La storia continua.