Con una specifica interrogazione all’Assessore regionale all’Industria turistica e culturale, noi di Sinistra Italiana/Liberi e Uguali chiediamo lumi circa il mancato inserimento nella Via Francigena del Sud del territorio ionico, comprendente Taranto ed alcuni suoi comuni. Da autorevoli fonti storiche, come il testo, tradotto dall’inglese a cura della Prof.ssa Anna Trono (UniSalento) e del prof. Nunzio Fiore (Accademia Belle Arti) del volume “Viaggiando verso est e sulla via Francigena attraverso arte cultura e storia” si evince chiaramente che Taranto è compresa nel tracciato storico della via Francigena. Questo testo chiarisce inequivocabilmente la centralità di Taranto nel percorso della Via Francigena, poichè la via Appia, come tutti sappiamo, storicamente era ed è la strada principale che collegava, e collega, Roma con l’Italia meridionale. Dopo aver attraversato la Basilicata orientale il tratto finale della via Appia attraversa le province di Taranto e di Brindisi e si unisce alla via Traiana più a nord, prima di dirigersi verso Lecce e Otranto. Nel Medioevo un grande numero di santuari, chiese, ostelli,conventi e monasteri furono costruiti per venire incontro ai bisogni di Santi,crociati e pellegrini che calpestavano questa strada per raggiungere la Terra Santa. Come testimonia Guidone nel XII secolo i pellegrini sull’ultimo tratto di strada dopo Melfi e Matera, si dirigevano attraverso Laterza, Ginosa, Castellaneta, Massafra, Taranto, Grottaglie, Oria e Mesagne sull’Adriatico. Una grande rete di strade collegava la città, le masserie fortificate, i monasteri , le chiese, i mercati e gli insediamenti rupestri dove i pellegrini e viandanti trovavano ospitalità. La Cattedrale Normanna di Taranto era essa stessa un luogo di pellegrinaggio dal momento che conservava le reliquie di San Cataldo, vescovo traumaturgo e Santo Patrono di chi viaggiava per mare. Dopo Taranto la strada continua verso Monteiasi, Carosino, passando dalla piccola collina che si affaccia sulla piana di Brindisi tra Grottaglie e San Marzano, vicino all’antica stazione Normanna di Misicuro, dove si trovano gli ultimi significativi insediamenti rupestri e santuari collegati al culto di Maria, come quello della Madonna delle Grazie di Grottaglie, che attesta la presenza della cultura urbana mediterranea tra est e ovest. La planimetria delle strade, degli spazi e la collocazione strategica degli ingressi e i principali edifici civili e religiosi ancora oggi forniscono una mappa simbolica chiara e funzionale per i residenti e i viaggiatori. Superate le ultime colline, la via Appia entra nella piana di Brindisi, attraverso uliveti, vigneti, alberi di mandorle e campi di grano, costeggiando Oria. Il terreno pianeggiante ha aiutato a preservare l’antica strada fino al punto che perfino oggi rimangono dei lunghi tratti. Le nuove planimentrie predisposte sulla base del lavoro svolto dalla Società Geografica Italiana, incaricata di redigere le mappe, risulta che La via Francigena del Sud comprende anche Taranto. Pertanto chiediamo all’Assessore all’Industria Turistica e Culturale, dott.ssa Capone, di conoscere le iniziative che la Regione Puglia intende intraprendere, affinchè possa essere inserito anche il territorio jonico, comprendente Taranto ed alcuni suoi comuni nella Via Francigena del Sud. La città di Taranto innegabilmente è sempre stata al centro della storia, grazie anche alla sua posizione geografica che la portava ad essere importante nodo viario interessato costantemente da flussi di viandanti, pellegrini, commercianti. L’inserimento di Taranto nella Via Francigena del Sud, è molto importante per il territorio, poichè rappresenterebbe un’altra valida opportunità di sviluppo entrando a far parte di un contesto europeo specifico identitario che da Canterbury va a Roma fino alla Puglia.
Mino Borraccino