“Il rimpallo di accuse fra l’ex sindaco Ecclesia e la parte di maggioranza che lo ha mandato a casa su chi sia più responsabile del fallimento politico dell’amministrazione comunale è uno stucchevole insulto alla intelligenza dei pulsanesi”. Così Saviano Nazzareno, rappresentante di Pulsano nella segreteria provinciale del Partito Democratico, in merito agli sviluppi politici dello scioglimento del Consiglio Comunale pulsanese.
“Che Ecclesia abbia fallito è dimostrato dalla polverizzazione della maggioranza. Ma i consiglieri dissidenti di destra non possono certo professarsi esenti da corresponsabilità, visto che hanno appoggiato la giunta Ecclesia fino all’ultimo, per di più da posizioni di vertice, come quella ricoperta dal vicesindaco D’Alfonso, dall’assessore al Bilancio Laterza, dal presidente del Consiglio Marra. In realtà, tutti sanno che l’amministrazione sarebbe dovuta cadere un anno e mezzo fa, quando Ecclesia revocò le deleghe di vicesindaco e assessore all’Ambiente al consigliere Lupoli senza dare spiegazioni. Allora, però, i dimissionari di oggi non trovarono il coraggio di abbandonare le loro poltrone. Adesso tentano solo un maldestro e vergognoso riposizionamento in vista delle imminenti elezioni, lasciando fra l’altro al commissario prefettizio la patata bollente del Bilancio di previsione.
Ora, mentre la destra pulsanese dà questo pessimo spettacolo di sè – prosegue l’esponente del Partito Democratico –, le forze politiche e sociali del centrosinistra, di fronte allo sfacelo in cui è precipitata la nostra comunità, hanno il dovere di dimostrare senso di responsabilità. Occorre ripartire dall’impegno che i consiglieri di minoranza Tomai Pitinca, Salamida, D’Amato e Borraccino hanno profuso con schiena dritta dentro e fuori il Consiglio Comunale sulle questioni locali, dalle criticità del Bilancio ai disservizi nella raccolta rifiuti. Quella – conclude Nazzareno – è la base affinchè il centrosinistra trovi in maniera unitaria la forza di costruire un progetto e una squadra seri di governo con i quali presentarsi alla cittadinanza e cancellare, una volte per tutte, i dieci anni della pessima gestione Ecclesia/Laterza”.