“Nessun rischio per la salute dei cittadini di Statte e Massafra, solo speculazioni”. E’ quanto precisa la Cisa Spa in riferimento alle recenti dichiarazioni dell’europarlamentare Rosa D’Amato che si è rivolta ad Arpa e Regione Puglia chiedendo informazioni sulle attività di alcuni impianti del gruppo.
“La Cisa rispetta le norme”, precisa l’azienda. “Attendiamo che la Regione confermi l’infondatezza di insinuazioni e accuse mosse alla nostra azienda per scopi politici e soprattutto riporti la calma tra i cittadini per il procurato allarme, chiarendo l’insussistenza di rischi per la salute, in presenza dei quali, ovviamente, l’autorità giudiziaria avrebbe già provveduto al sequestro dei siti. Per sua stessa ammissione, la D’amato parla senza conoscere i contenuti di ipotetiche violazioni penali, procurando allarme sociale. La Cisa tutelerà la propria immagine nelle sedi opportune”.
“Entrando nel merito, precisiamo che le recenti ispezioni Arpa e “l’accertamento di violazioni ambientali con rilevanza penale” hanno riguardato semplicemente un disguido relativo ad alcune etichette dei silos di raccolta di acque piovane nel sito di Massafra. Non certo una minaccia per la salute, ma un disguido già risolto che comporta una semplice sanzione pecuniaria.
Quanto alle presunte emissioni odorigene, diversamente dalle illazioni della D’Amato, Arpa Puglia ha prescritto “l’esecuzione dei monitoraggi secondo le norme tecniche indicate nella legge regionale del 2015”, monitoraggi che Cisa ha inserito anche nella richiesta di riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale), avviata il 31 marzo 2017 e tuttora in corso presso la Regione. Pertanto, la società non ha violato alcuna norma.
Quanto poi alla discarica di rifiuti speciali non pericolosi di Statte in contrada Gravinola, sono state riscontrate tre non conformità, nulla che riguardi pericolo per la salute dei cittadini sia chiaro, ma particolari tecnici di funzionamento, misurazione ed etichettatura, tutte e tre superate. Ci pare di tutta evidenza la volontà di sollevare sospetti e allarmi nei confronti della Cisa spa al fine di danneggiarne l’immagine”.