Le perle delle tradizioni tarantine saranno al centro dell’iniziativa organizzata dal consigliere regionale Gianni Liviano e dall’associazione “Le città che vogliamo” per domani, sabato 10 marzo, quando alle 18.30 nella sede di via Fiume 12, a Taranto, sarà presentato il libro “Almanacco tarantino” del prof. Antonio Fornaro.
A portare il saluto sarà l’avv. Cesare Paradiso che, insieme all’avv. Enzo Mastromarino, è il curatore della rassegna “Venerdì in… lettura”, mentre a moderare la serata sarà il consigliere regionale Gianni Liviano. Ospite della serata, oltre all’autore Antonio Fornaro, l’editore dell’opera, Antonio Mandese.
“Almanacco tarantino” altro non è che un prezioso scrigno di saggezza e tradizioni popolari, un lavoro che racchiude proverbi dialettali, antichi mestieri scomparsi, un calendario attento ai Santi, come pochi ne sono rimasti. Si tratta di una vero e proprio sguardo sulla cultura popolare. E a possedere la chiave capace di aprire il lucchetto dello scrigno dei ricordi e delle tradizioni è il prof. Fornaro, profondo conoscitore, e arguto raccontatore, dei fatti della comunità cataldiana. Nell’Almanacco, infatti, sarà possibile conoscere le processioni che si susseguono in città nei vari mesi dell’anno, i piatti tradizionali, quelli delle stagioni legate alla terra ed al mare. Le stornellate, i personaggi popolari e poi ancora i luoghi da scoprire in una città che non è ancora del tutto raccontata. Nel suo lavoro Antonio Fornaro, offre al lettore il meglio della propria conoscenza, il meglio dell’esperienza linguistica sul campo nonché la sua esperienza diretta di vita vissuta in quei luoghi senza tralasciare accenni alla sua storia personale, quella della famiglia Fornaro, tra le più rappresentative di una città antica ormai scomparsa.
“Parlare e raccontare la Taranto che è stata e che è – spiega Liviano – altro non vuole essere il tentativo di ristabilire le distanze con la Taranto del futuro che, in questa particolare fase storica, sembra essere di difficile definizione. È dalla storia importante che la nostra città si porta appresso – conclude Liviano – che l’intera comunità deve saper ripartire mettendo in campo un gioco di squadra capace di costruire bellezza e felicità e di assicurare prospettive di crescita morale, economica e sociale al nostro territorio”.