In virtù dei principi su cui la nostra costituzione è fondata “DIRITTTO AL LAVORO UGUALE PER TUTTI”, oggi pur avendo più volte invitato tutti i soggetti interessati alla vicenda ILVA, continuiamo a riscontrare l’assenza e il totale disinteressamento, l’apatia al riconoscimento e al diritto di essere rappresentati al tavolo Istituzionale dei lavoratori e delle lavoratrici della ristorazione collettiva, delle pulizie civili e industriali e dei somministrati i dell’indotto ILVA Taranto oltre 2500 addetti, abbandonati a quelle che saranno le future logiche del mercato, dei cambi appalto o assegnazioni di commesse al MASSIMO RIBASSO, che nelle migliori delle ipotesi comporteranno forti riduzioni orarie e reddituali o come si prospetta la fuoriuscita dal mercato del lavoro Ilva.
Chi oggi ritiene di non ascoltare le nostre voci forse, non è neanche al corrente che:
1. I cantieri oggi sono meno sicuri che prima;
2. Le retribuzioni vengono erogate a singhiozzo a mera discrezione delle aziende che rivendicano mancati pagamenti delle commesse;
3. La maggior parte dei diritti dei lavoratori, frutto di decenni di conquiste, vengono rimessi in discussione da aziende con l’avallo “silente” di chi ritiene di decidere le sorti dell’azienda.
Per le motivazioni su esposte, apriamo lo stato di agitazione a far data dal giorno 5 marzo 2017 lavoratori Indotto Ilva Taranto in Roma.
Distinti saluti,
Taranto, 02 marzo 2018
I segretari generali di categoria