“La situazione della gestione dei rifiuti a Taranto è diventata insostenibile. Siamo di fronte a un controsenso senza eguali: i cittadini sono costretti a vivere in un ambiente dall’elevato tasso di inquinamento, sfregiato quotidianamente da un via vai enorme di rifiuti provenienti da tutta la Puglia, dalla Campania e da altre regioni italiane, nel silenzio generale delle istituzioni, a cominciare dalla Regione Puglia e a fronte di tasse altissime”.
Lo dichiara Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, che rimarca come “nella provincia di Taranto solo tre comuni siano riusciti a evitare la batosta dell’ecotassa, che invece si abbatterà sui restanti nove, capoluogo compreso. E’ la punizione prevista per chi – e ci riferiamo alle amministrazioni comunali e regionali – in tanti anni non è mai riuscito a mettere in campo una strategia credibile per stimolare la raccolta differenziata dei rifiuti, facendo così la fortuna delle tante discariche presenti sul territorio, due addirittura tra le più grandi del continente, e la sfortuna di tanti cittadini che subiscono un impatto ambientale fuori controllo e si ritrovano cifre altissime nelle bollette della TARI”.
“Nelle discariche tarantine – prosegue Pugliese – giungono ogni giorno tonnellate e tonnellate di rifiuti, che in teoria dovrebbero essere trattati a dovere e pertanto dovrebbero rientrare nella categoria dei rifiuti ‘speciali’ provenienti da quasi tutta la Puglia, dalla Campania e da altre regioni italiane. E’ nota a tutti l’inchiesta nata a Napoli sulla gestione dei rifiuti e a questo punto la domanda è a maggior ragione legittima: chi garantisce che i rifiuti che arrivano proprio da quella regione siano effettivamente speciali e quindi trattati secondo i crismi previsti dalla legge? Perché ci risulta, invece, che nessun controllo venga effettuato sui camion che trasportano quei rifiuti? Perché non si riesce a dare vita a un’impiantistica ad elevata tecnologia in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti e di rendere la Puglia autonomamente eco-sostenibile?”.
“Infine – conclude il Segretario generale della UIL regionale – nell’ambito del processo ambiente svenduto è trapelata l’ipotesi che in una delle discariche tarantine siano stati depositati i rifiuti da materiale pet cock, altamente cancerogeni e dannosi per la salute umana, utilizzati dall’ILVA. E’ il momento di dire basta al sistema discariche, che sta avvelenando la nostra terra e la provincia ionica in particolare. La Regione Puglia intervenga quanto prima con un piano speciale dei rifiuti dedicato a Taranto, che non merita di diventare la pattumiera d’Italia, specialmente dopo le tante emergenze ambientali che è costretta a subire, passivamente, da decenni”.