La prova che Laterza e Matera, ma anche Ginosa e Gravina, condividano origini e destino è incisa nella tenera pietra calcarea dei loro paesaggi.
Dai Sassi ai villaggi rupestri, dagli ipogei alle “case grotta”, il tessuto urbano delle città che costellano la Murgia appare quasi sovrapponibile, non solo agli occhi degli esperti ma anche a quelli del viandante. Merito anche della fitta rete viaria che nei secoli, e intorno all’antica via Appia, contribuì allo sviluppo di civiltà ed economie peculiari.
L’ultimo appuntamento a Laterza con il progetto “La Murgia abbraccia Matera”, sabato scorso, ha idealmente permesso di compiere la sintesi più efficace del lavoro fatto in questi mesi grazie alle risorse rese disponibili dalla Regione Puglia, mettendo insieme storia, paesaggio e testimonianze archeologiche. Grazie alle relazioni del professor Pierfrancesco Rescio (docente di Topografia Antica all’università degli studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli) e dell’architetto Francesca Clemente (presidente della Pro Loco laertina), infatti, è stato possibile “leggere” la Murgia come un’unica grande narrazione, svolta lungo la regina viarum a caccia di aneddoti, intuizioni architettoniche e bellezza.
Obiettivo centrato, insomma, da parte del Comune di Laterza che secondo il consigliere regionale Enzo Colonna, padre del progetto “La Murgia abbraccia Matera”, è riuscito a ottimizzare le poche risorse regionali rispondendo efficacemente al dettato dell’articolo 9 della Costituzione repubblicana, promuovendo la cultura e tutelando paesaggio e patrimonio artistico. Un percorso di democrazia che si attua anche a piccoli passi, riscoprendo i patrimoni locali e ipotizzandone il loro recupero.
Il workshop di sabato, infatti, oltre a fornire un percorso di approfondimento generale, incentrato sul valore anche turistico della via Appia e sulle originali manifestazioni architettoniche del territorio, ha offerto uno spazio di confronto ad alcuni tra i progettisti che hanno partecipato al concorso di idee indetto dalla Regione nell’ambito del progetto “La Murgia abbraccia Matera”. Ne è emersa un’ulteriore visione di territorio, dove le testimonianze di archeologia rurale si mettono in rete per offrire esperienze innovative di turismo “lento”, recuperandosi a quell’uso perduto che, nei decenni, le aveva segnate con il degrado.
Esaurita questa fase, quindi, ora alla Regione toccherà capire come dar seguito al lavoro di conoscenza svolto dai comuni (oltre Laterza, hanno lavorato sul progetto anche Ginosa, Altamura, Santeramo e Gravina) e ai progetti del concorso di idee. La buona notizia, fornita dal consigliere Colonna durante il workshop, è che la dotazione finanziaria per la misura relativa al progetto “La Murgia abbraccia Matera” è aumentata da 150mila a 400mila euro. Per Colonna, il Comune di Laterza sarà inevitabilmente coinvolto in questa seconda fase, alla luce dell’ottimo lavoro svolto rispondendo con efficacia agli obiettivi del progetto.
La riscoperta delle eccellenze paesaggistiche locali come gravine e strutture rurali, la valorizzazione della maiolica con due mostre, l’analisi approfondita delle evoluzioni del tessuto urbano, infatti, sono tappe di un percorso che non potrà esaurirsi ma che dovrà trovare forme concrete in vista dell’imminente appuntamento con Matera capitale della Cultura. Tutto questo, riprendendo le parole del sindaco di Laterza Gianfranco Lopane, avendo cura di utilizzare le risorse per progetti che ridisegnino l’offerta territoriale in termini di rete.