Questa mattina il sindaco di Bari e della Città metropolitana Antonio Decaro è intervenuto alla cerimonia per gli 80 anni della scoperta delle Grotte di Castellana alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del sindaco di Castellana Francesco De Ruvo e del presidente della società delle Grotte, Victor Casulli. Ad assistere alla cerimonia all’interno del PalaGrotte anche due scolaresche di alunni delle scuole elementari e medie della città pugliese.
Di seguito il testo dell’intervento di Antonio Decaro.
Signor Presidente delle Repubblica,
la città Metropolitana di Bari Le dà il benvenuto in questa terra meravigliosa di cui le grotte, che celebriamo oggi, sono uno dei simboli più sorprendenti e più rappresentativi.
La terra di Bari e il territorio pugliese sono stati modellati infatti nei millenni dalla progressiva erosione operata dall’acqua, assumendo una straordinaria varietà di conformazioni che ancor oggi appaiono sorprendenti a turisti e viaggiatori.
Tra le manifestazioni più spettacolari del carsismo, accanto alle lame e alle gravine che tagliano l’intera Puglia, c’è sicuramente il patrimonio delle grotte ipogee, qui a Castellana e nella vicina Putignano, dove Franco Anelli negli anni Trenta cominciò la sua esplorazione.
Grotte che già durante il Medioevo consentirono il fiorire di quella civiltà rupestre che ha lasciato tracce e testimonianze di uno straordinario valore storico e artistico.
Inoltrarsi nelle cavità sotterranee della nostra amata terra di Bari, ci restituisce il valore della meraviglia e dell’imponenza. L’imponenza di una natura, anche quella in superficie, che ha sfidato i secoli e il dominio dell’uomo, resistendo sino ad oggi e rivelandosi in tutto il suo splendore.
“Chi non ha visto la Grotta Bianca non sa cosa sia la bellezza (…) è come il paese delle fiabe”, affermò Vito Matarrese in un’intervista ad un giornale inglese nel 1945.
E il valore della bellezza del nostro paesaggio, anche quello ipogeo, rientra non a caso tra gli indirizzi di tutela che i Padri Costituenti, ben 70 anni fa, ci hanno consegnato come missione e cristallizzato nella parte valoriale della nostra Costituzione.
Uno dei passaggi più lungimiranti e affascinanti della nostra Carta costituzionale è proprio quell’articolo 9 che trova poche analogie nelle Costituzioni degli altri Paesi. ‘La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’. Un monito di salvaguardia che invita tutti noi, istituzioni e cittadini, a riflettere sulla centralità che il paesaggio e il patrimonio culturale rivestono nella costruzione identitaria del Paese.
Un invito a proseguire e trasmettere questo straordinario portato valoriale anche alle nuove generazioni, stimolando la fruizione delle Grotte in primo luogo alle scuole del territorio, per consolidare una nuova cittadinanza culturale, rispettosa dell’ambiente e più consapevole delle sue fragilità.
Affianco agli obiettivi di tutela, la norma costituzionale ci consegna un compito di promozione, di valorizzazione, di attualizzazione del significato stesso di patrimonio naturale e culturale, nelle nostre politiche di sviluppo locale.
Un ruolo che gli amministratori locali stanno operando con intelligenza e creatività, favorendo l’esperienza culturale delle Grotte, a beneficio di turisti, residenti e visitatori, attraverso la musica, il teatro e la danza.
A questo proposito mi preme citare la sperimentazione dello spettacolo aereo “Hell in the cave”, liberamente ispirato alla Divina Commedia, che valorizza l’intero ambiente naturale delle Grotte di Castellana come spazio scenico, delle avventure speleologiche in modalità immersiva al tramonto promosse per gli appassionati e delle recenti opportunità di “Wedding in the cave”, che stanno registrando un interesse crescente in particolare presso i pubblici del nord Europa.
Esempi di valorizzazione che testimoniano il ruolo che un attrattore paesaggistico può svolgere a beneficio della crescita di un territorio, nel rispetto della sua unicità morfologica e della sua esigenza di salvaguardia.
Da un punto di vista paesaggistico, scientifico e per estensione, grazie anche ad un paziente lavoro di promozione e valorizzazione territoriale, oggi le Grotte di Castellana rappresentano uno dei luoghi più visitati e più noti della nostra Regione.
Un successo che contribuisce all’obiettivo più generale di destagionalizzazione dei flussi turistici e di rafforzamento di un sistema di ospitalità che sia in grado di tradursi in lavoro, economia, benessere e valore per la nostra terra.
La pluralità della Puglia dal punto di vista paesaggistico, archeologico, architettonico, artistico ed enogastronomico rappresenta una straordinaria ricchezza che ci consente di mostraci al mondo attraverso un’offerta culturale viva e profondamente autentica, che fa leva sulla riconoscibilità e sull’identità del proprio brand territoriale.
Noi Sindaci siamo consapevoli di questa peculiarità che alterna, dalla Costa alla Murgia, paesaggi “lunari e ostili”, evidenze archeologiche, architetture e insediamenti urbani riconosciuti dall’UNESCO e tradizioni intangibili, come il culto Nicolaiano o il Carnevale di Putignano, il più antico d’Europa.
E sulle radici di queste identità comuni stiamo costruendo il nostro futuro. Il futuro di una Città metropolitana che lo scorso 1 gennaio ha compiuto appena 3 anni eppur in poco tempo ha saputo dimostrare una forte coesione di intenti e di obiettivi, sovrastando i 41 campanili e guardando insieme l’orizzonte.
Signor Presidente,
E con un certo orgoglio oggi voglio rappresentrarLe il significato di questo lavoro e di questo percorso intrapreso dai 41 Sindaci dell’area metropolitana.
Un lavoro che ci ha condotto in pochi anni ad adottare una piattaforma turistica condivisa – la Bari Guest Card – che raccorda entro itinerari e percorsi codificati e multilingue tutti gli attrattori culturali e paesaggistici della nostra area metropolitana.
A realizzare una rete di fruizione ciclabile della nostra terra per la valorizzazione lenta del paesaggio e del patrimonio enogastronomico e rurale.
A qualificare il rapporto tra città e campagna, attraverso la valorizzazione delle aree periurbane e del retro costa, con un’attenzione alle periferie, nella cornice di un Piano Paesaggistico regionale, quello pugliese, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, tra i più avanzati del nostro Paese.
Signor Presidente,
La ringrazio per la Sua presenza qui oggi, per questa Sua ulteriore dimostrazione di affetto e vicinanza ai nostri territori e alle nostre comunità.
Vorrei per concludere prendere in prestito quelle parole, cariche di emozione, che pronunciò il Prof. Anelli quel 23 gennaio del 1938.
A commento della stupefacente scoperta, Franco Anelli con orgoglio ricordò che “tocca a pochi la sorte di svelare un nuovo mondo agli uomini”, è invece compito di tutti noi preservarne il valore e la bellezza. La sua presenza oggi qui a Castellana è la migliore e più alta testimonianza dell’attenzione delle nostre istituzioni all’inestimabile patrimonio naturale e ambientale di cui è costellato il nostro Paese.
Grazie di cuore, Signor Presidente.