Una vera e propria rivoluzione del sistema di interventi e servizi per la prevenzione, la cura, la riabilitazione e l’assistenza a persone con problemi di uso, abuso o dipendenza da sostanze o comunque affette da una dipendenza patologica. È stata approvata, ieri pomeriggio, dalla giunta regionale, dove è approdata dopo un intenso lavoro di elaborazione e confronto cominciato fin dall’aprile dello scorso anno.
“Un risultato molto soddisfacente proprio perché raggiunto con la stretta cooperazione degli operatori che hanno esperienza diretta dei metodi più moderni, a cui ha lavorato con dedizione e passione il compianto Totò Negro e che, a 19 anni dalla Legge 45 del 1999, adeguare le tariffe dando dignità al sistema di cura e agli operatori”, osserva l’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese. “Le quattro aree di prestazione in cui si articola il nuovo sistema mettono al centro le persone e spingono le strutture e i servizi anche a ‘mettersi per strada’ con un approccio multidisciplinare”, fa eco l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano.
L’area pedagogica-riabilitativa prevede una struttura residenziale o semiresidenziale, con minimo 8 e massimo 30 persone assistite o in cura. Tante quante se ne prevedono per le strutture dell’area terapeutica-riabilitativa. L’area specialistica residenziale e semiresidenziale prevede strutture per la co-morbilità psichiatrica con minimo 8 e massimo 12 persone, strutture specialistiche residenziali per minimo 10 e massimo 16 donne dipendenti da sostanze con figli minori o in gestazione, strutture specialistiche residenziali per minimo 8 e massimo 16 particolari tipologie di persone dipendenti anche non da sostanze, strutture intermedie residenziali o semiresidenziali a bassa soglia d’accesso con minimo 8 e massimo 20 persone. Infine l’area multidisciplinare integrata con servizi di unità di strada e servizi relativi a programmi di rete sociosanitari.
“È un ottimo lavoro che qualifica politicamente la legislatura e l’amministrazione Emiliano – conclude il capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale, Paolo Campo – aggiornando i servizi sulle dipendenze in modo adeguato rispetto ai nuovi fronti critici che si sono aperti nella società, dalle ludopatie per cui i pugliesi erano costretti a migrare in altre regioni fino alle forme di disagio psico-sociale prodotto della crisi economica più grave della storia dell’Occidente”.