Per la prima volta il “verbo” dell’economia condivisa sarà diffuso sul nostro territorio e, con il Progetto ReVES2, sarà il volontariato, in partenariato con il Terzo settore e le istituzioni, a proporre finalmente alla città di Taranto e ai comuni limitrofi un approccio pratico alla economia condivisa.
L’Economia condivisa, la cosiddetta “sharing economy”, o anche economia collaborativa, consiste in una nuova concezione che prevede la condivisione di beni e servizi invece del loro possesso, una nuova idea basata sulla “collaborazione” tra persone e gruppi sociali realizzata prevalentemente mediante piattaforme di scambio, soprattutto digitali, ma anche attraverso i più tradizionali momenti di confronto e forme di aggregazione.
La economia condivisa, i cui primi esperimenti hanno riguardato servizi, si pensi al car sharing o al bike sharing, oggi si va espandendo diventando una autentica filosofia di vita che riguarda la condivisione allargata di nuovi approcci comunicativi, della “conoscenza”, dei “saperi”, di nuove opportunità, di mestieri innovativi, fino a comprendere la gestione condivisa di luoghi e spazi collettivi.
Promuovere l’economia condivisa sul nostro territorio è lo scopo principale del progetto biennale “ReVES2 Rete per il Volontariato Etico e Solidale” che, finanziato da Fondazione con il Sud con il “Bando Reti di volontariato 2013”, è stato promosso dall’Associazione culturale Marco Motolese in partenariato con AIDO Taranto, Apmar, Aicefaelee, Solurunners, Protezione Civile, Movimento Shalom, Sherwood, Fattoria Amici Dante Torraco, AGE onlus Taranto, i Laboratori Urbani dei comuni limitrofi e l’IISS “A. Pacinotti” di Taranto.
I giardini condivisi, le social street, gli eventi di quartiere, gli spazi ideativi partecipati per rafforzare il confronto e lo scambio, l’applicazione di metodologie di design thinking per individuare soluzioni al fabbisogno delle comunità locali, la definizione di un Patto etico per il territorio tarantino, un corso di formazione sui temi dell’economia condivisa, l’apprendimento di modalità operative per costruire una stampante 3d e per disegnare soluzioni per la collettività: tutto questo sarà oggetto del progetto ReVES2, già avviato da qualche giorno, e al quale vengono invitati a prendere parte le associazioni, le rappresentanze istituzionali, enti pubblici e privati, e i cittadini, con particolare attenzione alle fasce svantaggiate e alle famiglie in difficoltà.
Carmen Galluzzo Motolese, presidente dell’associazione capofila “Marco Motolese”, presentando ReVES2 ha spiegato che «con il progetto ReVES2 vogliamo tramutare in progetti concreti la filosofia alla base della economia collaborativa, mostrando alla comunità che la condivisione di conoscenze, di beni, di risorse è quanto mai fondamentale per favorire un cambiamento radicale del nostro modus vivendi. L’intento finale è passare dalla teoria alla prassi, evidenziando, altresì, l’importanza del Terzo settore nei processi di cambiamento dal basso delle comunità. Tra l’altro siamo sicuri che un intervento di questo tipo apporterà miglioramenti importanti alle condizioni di vita delle famiglie dei quartieri più svantaggiati del nostro territorio».
Addetto stampa, Marco Amatimaggio