Non sorprendono affatto le affermazioni attribuite oggi al Presidente Michele Emiliano dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” sulle sue reali intenzioni di allargare la coalizione al centrodestra per assicurarsi i numeri necessari, in Consiglio Regionale, per proseguire la sua esperienza al governo della Regione, visto il malcontento diffuso nelle fila della maggioranza che ormai interessa anche ampi settori del Partito Democratico, come dimostrato chiaramente dall’intervista rilasciata dal suo segretario, Marco Lacarra.
L’unico merito di queste dichiarazioni riportate oggi dalla stampa regionale è quello di aver reso palese agli occhi dell’opinione pubblica un intendimento di Emiliano già evidente da mesi e che noi da tempo denunciamo, e cioè quello di governare la Regione con il consenso e il supporto del centrodestra, cooptando tra le sue fila, grazie a operazioni trasformistiche e trasversali, interi pezzi di ceto politico da sempre collocati a destra.
In questo senso vanno lette evidentemente le nomine negli enti strumentali della Regione di Saverio Tammacco, Francesco Spina o Ninnì Borzillo, gli accordi politici con Francesco Schittulli o Simeone Di Cagno Abbrescia (in predicato di avere un incarico in AQP, come dichiarato candidamente da sua moglie), sino ad arrivare alla nomina ad assessore regionale di Salvatore Ruggeri, dirigente nazionale di un partito, l’UDC, schierato nella coalizione di centrodestra alle imminenti elezioni politiche.
Tutto questo è per noi di Sinistra Italiana inaccettabile, ma in mancanza di una secca e netta smentita da parte di Michele Emiliano della ricostruzione giornalistica di questa mattina, dovremo prendere atto della formalizzazione pubblica del disegno politico del governatore che, vittima ormai di quella ‘bulimia da potere’ di cui ha parlato recentemente l’ex Presidente della Regione Nichi Vendola, decide di snaturare il progetto politico di centrosinistra che ha vinto le elezioni nel 2015 per trasformarlo in un accrocchio trasversale e trasformistico, tradendo in tal modo il volere degli elettori. Tutto questo non ci può in alcun modo vedere partecipi e non possiamo far altro che esternare tutta la nostra contrarietà.
Ed è davvero bizzarro constatare come il Presidente della Regione riesca impunemente a farsi passare, a livello nazionale, come l’esponente del Partito Democratico che intende ricostruire un’alleanza di centrosinistra che vada dai moderati sino all’area più progressista e di sinistra, mentre a livello regionale si adopera per raccattare a destra i voti necessari per andare avanti, viste le critiche che gli vengono mosse dalla sua stessa maggioranza.
A questo proposito trovo addirittura provocatoria, in vista del Consiglio Regionale monotematico sulla Sanità che si svolgerà martedì prossimo, 9 gennaio, l’affermazione sempre attribuita al Presidente Emiliano dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi sulla sua intenzione di non lasciare le deleghe alla sanità che detiene sin dall’inizio del suo mandato.
Dinnanzi alla richiesta pressoché unanime avanzata dai consiglieri a suo sostegno di affidare quell’assessorato ad una persona che se ne possa occupare a tempo pieno, anche al fine di far fronte alle gravi inefficienze generate sul territorio dal suo scellerato Piano di Riordino Ospedaliero, Emiliano sembra quasi voler sfidare la sua stessa maggioranza ignorando inopinatamente ogni richiesta di correzione del tiro e di maggior coinvolgimento nelle scelte e nelle decisioni da assumere. Anche su questo ci aspettiamo una smentita delle dichiarazioni virgolettate riportate oggi dalla stampa, ma se questo non dovesse avvenire e se nel Consiglio Regionale di martedì prossimo non ci dovesse essere un’apertura reale e concreta su una diversa gestione della sanità in Puglia e su un ripensamento profondo del Piano di Riordino Ospedaliero per venire incontro ai tantissimi disagi che i cittadini pugliesi stanno patendo dal momento che in molti casi viene a loro addirittura negato il diritto alla Salute, noi non potremo far altro che collocarci all’opposizione di un’amministrazione regionale che sembra ormai aver completamente smarrito il senso della sua missione.