“Spero che torni a riunirsi prossimamente la Commissione regionale sul randagismo per discutere alcuni aspetti della tutela degli animali d’affezione e del contrasto al fenomeno del randagismo. Le principali proposte a livello politico regionale vogliono dare una risposta alle numerose associazioni animaliste e movimenti, che chiedono da tempo d’essere legittimate a poter svolgere la loro vocazione in favore degli animali. Allargare la platea della associazioni animaliste iscritte all’Albo regionale della Associazioni per la protezione degli animali, è sicuramente un passo importante perché consente a queste di poter partecipare con il ruolo di volontari alla gestione dei canili. Ma contro il randagismo secondo me occorre fare di più. Contribuire a rendere efficace la lotta al randagismo in Puglia solo accudendo gli animali nei canili non basta. Occorre pensare a creare una rete di controlli più efficaci e di servizi per la tutela di tutte le specie animali, non solo quelle di affezione. Penso tra le tante cose per il mio paese, ad esempio, la realizzazione di un pronto soccorso locale, a Pulsano, gestito da ragazzi di Pulsano, sul modello di alcune città, gestito da concittadini volontari, dove gli animali investiti, di affezione e non, possano essere soccorsi senza dover morire, con un numero telefonico cui potersi sempre rivolgere. I numeri verdi che rimandano al capoluogo o a sedi nazionali non sempre possono fornire un servizio rapido come occorre di solito fare. Parlo, comunque, di volontariati, veterinari legittimati e riconosciuti nella loro opera, lontani logiche di mercato in un settore così delicato. Il comune potrebbe fare la sua parte anche in ciò dando supporto e sostegno a questa iniziativa che coinvolga i giovani ed aiutandoli in questo progetto importante per il benessere della nostra comunità.
In merito alla gestione dei canili sia pubblici che privati sul quale a suo tempo mi sono espresso ritengo importante le proposte di modifica che sono discusse a livello nazionale. La vigente normativa purtroppo favorisce lo sviluppo di meccanismi speculativi e ingiustificatamente lucrativi sulla pelle degli animali da tutelare.
Il modello Roma dove il gestore privato Avcpp per un quindicennio ha intascato l’80% dei 4.200.000 euro annualmente ricevuti a titolo di stipendi d’oro e solo il 10% è stato destinato al mantenimento dei cani detenuti costituisce l’esempio negativo di tutto ciò. Ed allora è opportuno valutare anche a livello locale con attenzione gli affidamenti diretti in convenzione ed i bandi e vietare l’erogazione dei finanziamenti pubblici a soggetti esterni sia essi rappresentati da società o associazioni od onlus che non mostrano affidabilità al fine di evitare la spartizione dei fondi tra stipendi e consulenze d’oro ed agli animali solo le briciole.
In questo in Italia potremmo prendere come esempio virtuoso l’Olanda che vanta il titolo di non avere animali randagi senza usare la soppressione per raggiungere questo esito. L’Olanda ha raggiunto l’obbiettivo di far vivere degnamente tutti gli animali, con 4 cambiamenti principali: 1) Consapevolezza 2) Disincentivare l’acquisto di animali attraverso tasse e imposte piuttosto elevate. 3) Leggi severe e sanzioni gravi per abuso e abbandono degli animali. 4) Sterilizzazione massiccia e obbligatoria.
Ecco perché ritengo importante internalizzare il servizio assegnando, quindi, la gestione dei canili e gattili all’Amministrazione locale coadiuvata dalle associazioni animaliste virtuose con una serie di agevolazioni: dare uncontributo per adozione animali mediante compensazione Tari o vitalizi , obbligatorietà dell’adottante a visite periodiche presso strutture veterinarie Asl, e controlli a sorpresa del personale amministrativo dell’ Ufficio Diritti Animali coadiuvato da volontari; tali agevolazioni sono vincolate al buono stato di salute dell’animale.) ; Sollecitare, inoltre, le Pubbliche amministrazioni e gli Enti locali all’applicazione di norme e leggi concernenti la sterilizzazione degli animali così come previsto dalla legge 281/91 e dalla Finanziaria 2007.
Ed, infine, cosa per me importantissima, rendere obbligatorio l’allestimento di telecamere di videosorveglianza h24 in grado di trasmettere immagini a qualsiasi computer attraverso Internet nelle aree di detenzione degli animali. Dobbiamo DARE UNA CASA AI CANI ANCORA SENZA PADRONE non un lager o una galera e allo stesso modo permettere un sostanziale risparmio per le casse delle amministrazioni. Un progetto ambizioso ma realizzabile”.