La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Taranto, diretta dal Vice Questore Aggiunto dott. Nicola MANZARI, nell’ambito di specifica attività investigativa coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto Dott.ssa Giovanna CANNARILE, ha proceduto a deferire a vario titolo nr. 12 soggetti in concorso tra loro (di cui 06 deferiti ai sensi dell’art.416 CP), per i reati di associazione a delinquere finalizzata ai furti e ricettazioni di macchine operatrici, pale meccaniche che venivano successivamente trasferite nell’interland casertano e in alcuni casi nel mercato estero, nonchè di furti in abitazione, detenzione illegale di armi da fuoco, detenzione di banconote contraffatte sistematicamente immesse in circolazione per acquisti vari, simulazione di reato, danneggiamento e omessa custodia di beni sottoposti a sequestro.
L’indagine denominata “ESCALATION” aveva inizio attraverso l’analisi dei sistemi informatici in dotazione e un proficuo scambio info-investigativo, che permetteva di appurare una serie di furti di macchine operatrici di tipo”escavatore”, avvenuti in Contrada Marinara Agro del Comune di Mottola.
Dalle preliminari risultanze acquisite scaturivano i dovuti approfondimenti finalizzati a collocare adeguatamente l’evento delittuoso in un contesto appropriato e l’analisi di due furti consumati nella provincia jonica consentivano di sviluppare un’incisiva attività investigativa con l’esecuzione di intercettazioni telefoniche ed ambientali.
La complessiva attività permetteva di individuare un gruppo di persone stabilmente dedite alla consumazione di una serie di reati contro il patrimonio e di documentare il modus-operandi utilizzato per eseguire i furti di macchine operatrici e il loro successivo trasferimento nell’interland casertano e in alcune circostanze in ambito estero.
In particolare, si poneva in risalto il contributo fornito da soggetti che vivevano nella provincia jonica e barese nella consumazione dei furti e di soggetti risedenti nella provincia casertana e salernitana nella ricettazione-riciclaggio di veicoli industriali e veicoli speciali, tutti proiettati in un unico disegno criminoso diretto alla commercializzazione dei mezzi di provenienza furtiva destinati prevalentemente al mercato interno e, occasionalmente, anche al mercato estero.
Le intercettazioni eseguite e la relativa attività di riscontro portavano sostanzialmente ad accertare che il gruppo composto dagli autori materiali dei furti consumavano i reati nella zona tra le provincie di Taranto e Bari per poi trasferire immediatamente i beni trafugati nel casertano dove i sodali, P.S. e F.P., utilizzando la loro attività di compravendita di macchine operatrici, le riciclavano destinandole prevalentemente in Grecia.
A seguito di tale attività veniva data esecuzione a numerose perquisizioni domiciliari delegate dall’A.G.competente.
Le perquisizioni domiciliari effettuate consentivano il sequestro di nr.2 autocarri, nr. 3 macchine operatrici, numerosi organi propulsori, nr.1 escavatori, nr.1 una benna, un fucile da caccia calibro 12 marca Beretta mod. S55 con matricola abrasa, un fucile da caccia tipo doppietta calibro 12 con cani esterni priva di matricola, illegalmente detenuti, varia documentazione, che comparati con le risultanze acquisite dall’attività d’indagine suffragavano il sistema criminoso ideato a attuato dall’organizzazione criminale.
Nell’arco temporale intercorso tra l’inizio delle indagini e le perquisizioni domiciliari, venivano documentati e cristallizati, grazie all’ausilio delle intercettazioni, una serie di ulteriori reati a cui veniva dato riscontro attraverso attività atipiche di P.G., quali servizi di appostamento e pedinamento eseguiti dal personale della squadra di polizia giudiziaria di questa Sezione di Polizia Stradale.
L’intera attività d’indagine, ha evidenziato il ruolo di ideatore e promotore dell’associazione a delinquere di T.M., il quale individuava i siti e i mezzi industriali da trafugare tra le province di Taranto, Bari e Brindisi, avvalendosi della collaborazioni di altri soggetti.
Si è accertartato che il gruppo criminoso era in possesso anche di oggetti di elevato valore commerciale (orologi in oro marca OMEGA) di certa provenienza illecita poiché trafugati all’interno di abitazioni.
L’attività criminale ha permesso all’organizzazione di incamerare illeciti profitti per un importo complessivo a circa 500 mila euro.