Se non fosse per qualche Consigliere Regionale che dà l’informazione riguardo i lavori di rifacimento dell’Aeroporto di Bari, è sconcertante notare come, di fronte ad un tema tanto vitale per il turismo jonico la voce delle Istituzioni purtroppo tace.
Mi chiedo, chi decide su temi cruciali tipo: dove andare a sostituire il traffico temporaneo ex-Bari nel periodo del Lavori Pubblici in essere? Oppure: come dirottare tali passeggeri? E ancora perché non pensare alla provincia jonica che con l’aeroporto “Arlotta” ha in sé uno degli scali maggiori d’Italia (subito dopo Roma-Fiumicino e Milano-Malpensa, paradossalmente)?
Una sana politica territoriale, rifiuta questa logica coloniale e chiede tavoli di confronto sui veri motori dell’economia sociale, che potrebbero portare pace, pane, e lavoro ai lavoratori dei territori senza favoritismi e con piena trasparenza in Puglia.
Puó il legittimo rappresentante eletto dai cittadini, e gli stessi cittadini portatori di interesse sociale, poter conferire su scelte come quelle di delegare il trasporto passeggeri per un importantissimo lavoro di rifacimento strutturale in Bari-Palese aeroporto, ad altra aerostazione? Possibile che non si possa discutere di tutto ciò lasciando le decisioni al tecnicismo del management di AdP?
Chiedo perché sia stata decisa anzitempo la delega su Brindisi senza consultare gli organi politici regionali?
Perché non si è indetto un pubblico servizio in conferenza – tipo conferenza servizi in ambito sociale – per parlare di questo importante problema, e ricollegarlo con l’apertura al traffico passeggeri stabile, dell’Aeroporto di Grottaglie?
Tutti questi temi strategici sono rimasti per mesi nelle stanze di AdP e, probabilmente, di pochi altri pubblici funzionari regionali, senza che i legittimi rappresentanti eletti ne potessero interloquire. Questo rappresenta la morte della politica!
Ciò non è giusto, non è valido, non è etico, rispetto al Patto Sociale che il libero cittadino ha con lo Stato e con le sue istituzioni.
La reticenza della classe politica pugliese a non discutere con il popolo di questi esiziali argomenti, deve scomparire davvero, se desideriamo una regione Euro-Mediterranea al passo con gli importantissimi incroci temporali, storici ed economici che sta attraversando oggi il Mediterraneo.
Mino Borraccino