Due viali e un giardino avranno il nome di tre nostri concittadini e andranno a rinnovare le pagine della toponomastica della città di Taranto: Angelo Lippo, Nicola Caputo e Adele Ficarelli. È un impegno che il Comune di Taranto ha portato avanti con l’orgoglio di riconoscere ed onorare la memoria di questi nostri concittadini che appartengono alla storia più recente ma che hanno contribuito significativamente ad aggiungere valore alla cultura della nostra città, alla conservazione e al rispetto delle tradizioni, all’impegno civico e sociale.
A Nicola Caputo è intitolata il viale all’interno della Villa Peripato che dall’accesso est di via Mignogna porta all’accesso ovest di via Giovinazzi. Taranto lo ricorda e lo onora soprattutto per la sua infaticabile attività di storico e divulgatore della secolare storia dei settecenteschi riti della Settimana Santa tarantina. Nella vita di Nicola Caputo una intensa attività giornalistica è stata accompagnata da apprezzate pubblicazioni dedicate alla storia, alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Priore della Confraternita del Carmine dal 1996 al 1999, Nicola Caputo è stato tra i fondatori della prima emittente televisiva cittadina (Tv Taranto) nel 1976 ed ha realizzato le prime dirette tv dei Riti della Settimana Santa. Ha realizzato tre documentari in videocassetta (“La Settimana Santa a Taranto”, “Dietro l’anima incappucciata” e San Cataldo, Patrono di Taranto”) ed è’ stato autore oltre venti libri di successo sulla religiosità popolare e sulle tradizioni, dalla Settimana Santa al Natale tarantino. Accanto a questi importanti lavori non mancano opere in cui si affronta il rapporto con la Marina Militare o che raccontano la storia politico-amministrativa di Taranto, attraverso le testimonianze dei sindaci dal dopoguerra agli anni Settanta.
La sua opera più nota è “L’anima incappucciata”, vero best seller pubblicato in ben tre edizioni.
Affianca l’affaccio al Mar Piccolo fino al laghetto dei cigni all’interno della Villa Peritato, il viale intitolato ad Angelo Lippo. Poeta, scrittore, critico letterario ed artistico, è nato e ha sempre vissuto a Taranto, pur partecipando alla vita culturale nazionale.
La sua carriera è segnata sin dall’inizio da un’attività pubblicistica espressa a più livelli, soprattutto su settimanali a diffusione regionale con interventi di natura socio-culturale, di politica e di economia locale, anche sotto forma di inchieste ed interviste. Insolita, ma non meno importante, qualche sortita nel giornalismo sportivo, con corrispondenza locale. Sul versante delle arti visive, ha firmato alcune monografie di artisti italiani contemporanei, scritti in catalogo o recensioni a rassegne d’arte, di cui soltanto una parte è stata raccolta in volume. Nell’intenzione di storicizzare la pittura dell’area jonico-salentina, ha coordinato alcune tra le più importanti rassegne sul territorio dalla lontana “Proposta 70” fino alle più recenti “Identità del Contemporaneo” e “Arte in Salento, Artisti e Briganti: questa è un’altra storia. Condirettore della rivista “Il Policordo” poi fondatore e direttore dal 1985 di “Portofranco”, un progetto letterario di ampio respiro intorno alla quale si sono riuniti scrittori, critici, studiosi di livello nazionale. Angelo Lippo-poeta ha pubblicato una dozzina di volumi dei quali si è occupata la critica nazionale e dei quali si ricordano tra i più significativi: La carne stretta, L’ape invisibile, Caprice des Dieux, Le sillabe del vento, Elogio dell’ebbrezza. Di saggistica letteraria ha pubblicato il profilo critico dello scrittore pratese Armando Meoni; Il rumore dell’erba nel 2003 e Il filo dell’affetto – omaggio a Giacinto Spagnoletti nel 2008. In occasione della data di nascita di Angelo Lippo, 11 novembre, si tiene ogni anno a Taranto un convegno studi e premio letterario, a lui intitolati. Dal 2012 una sezione del premio internazionale di poesia Roberto Farina, a Roseto Capo Spulico, è dedicata ad Angelo Lippo.
Sono nei pressi di via Mar Grande e più specificatamente tra via Golfo di Taranto, via Salina Piccola e Largo Mar Grande, i giardini intitolati ad Adele Ficarelli. Nata a Carpi, orfana di padre in tenera età, Adele Ficarelli cominciò a lavorare subito dopo le elementari; staffetta partigiana tra Modena e Carpi, dopo la Liberazione, entrò come operaia nelle Fonderie Riunite. Fu in quel luogo che cominciò la sua vita politica e sindacale: fra il ’48 e il ’49 anche lei fu eletta nella Commissioni Interne alle Fonderie. Fu anche il periodo dove cominciarono i licenziamenti dei sindacalisti in tutte le grandi aziende, perché si volevano fermare le lotte per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori Dopo i tragici fatti del 9 gennaio 1950, quando sei operai persero la vita per mano della polizia, Adele fu licenziata. E’ proseguito un periodo di grande impegno politico: è stata funzionaria della FIOM, nel Comitato Federale del P.C.I., ha seguito le lotte delle donne, è poi diventata segretario della Federazione Giovanile, nel periodo in cui Enrico Berlinguer era segretario dei giovani comunisti. Conosciuto Pino Pichierri, che divenne suo marito, Adele scelse Taranto come la sua seconda città e qui svolse un’intensa e appassionata attività politica.