Tra gli obiettivi di una buona amministrazione comunale vi è sicuramente la capacità di promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita politica della città. Come previsto infatti dall’art. 8 del Testo unico degli Enti Locali) “ I comuni valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto.” e “Nello statuto devono essere previste forme di consultazione popolare,, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi” . Tutti gli Statuti Comunali dunque prevedono e garantiscono ai cittadini istituti di partecipazione popolare, ovvero forme di democrazia diretta attraverso cui, senza alcuna intermediazione o rappresentanza, esercitare direttamente il potere di indirizzare le scelte politiche del Comune.
Anche nello Statuto Comunale di Taranto, dunque, sono previsti gli istituti di Partecipazione Popolare, ed il Titolo III è interamente ad essi dedicato. Purtroppo, però, lo stesso Statuto rimanda ad un Regolamento attuativo mai emesso. Sul sito istituzionale del Comune è ancora presente un vecchio regolamento (link) che si riferisce alle ormai defunte circoscrizioni. Lo stesso Segretario Generale in una nota in risposta al Meetup Taras in Movimento, conferma questo vuoto normativo.
Nessun regolamento, nessun diritto dunque da poter esercitare!
Sono anni che ai cittadini tarantini viene pertanto negato il diritto di utilizzare strumenti quali mozioni, istanze, petizioni, proposte e referendum, per poter direttamente partecipare alla vita politica della città.
Il meetup Taras in Movimento, da sempre si impegna nella promozione della cittadinanza attiva e nella tutela dei diritti di partecipazione cittadina e democrazia diretta.
Con istanza protocollata in data 13 novembre 2017, gli attivisti del meetup hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di provvedere e rendere finalmente praticabili tali diritti, chiedendo, altresì, alla Commissione Affari Generali di provvedere a calendarizzare quanto prima la discussione e l’approvazione di un regolamento attuativo degli Istituti di Partecipazione Popolare.