Il 4 novembre, giornata commemorativa dell’Unità Nazionale, delle Forze Armate e storica celebrazione dei caduti di tutte le guerre viene ricordata anche quest’anno nella città di Pulsano.
Alla cerimonia commemorativa svoltasi in Pulsano hanno preso parte tutti i rappresentanti delle istituzioni cittadine ed in particolare l’Amministrazione Comunale con il Sindaco avv. Giuseppe Ecclesia con alcuni membri della giunta, il presidente della commissione affari generali e polizia municipale Consigliere Angelo Di Lena insieme al Comando di Polizia Locale, i Carabinieri, l’Associazione Combattenti e Reduci, l’Associazione Carabinieri, i Rappresentanti della Croce Rossa e marinai, i volontari del sevizio emergenza radio, le classi della scuola Giannone, accompagnate dal Dirigente scolastico, Prof.ssa Bianca De Gennaro e le classi dell’ Alberghiero.
La comunità pulsanese si è unita e raccolta nella solenne celebrazione della Santa Messa celebrata dal Parroco, Don Franco Damasi e nella successiva commemorazione in Piazza Castello presso il monumento dedicato a tutte vittime della Guerra ed in particolare ai nostri concittadini pulsanesi.
Come sempre in piazza, fra i partecipanti, il consigliere Angelo Di Lena ha voluto esternare al termine della manifestazione il suo pensiero in questa importante giornata: “essere oggi davanti al monumento ai caduti di Pulsano delle due guerre mondiali mi ingenera una profonda emozione.
La ricorrenza del 4 novembre che racchiude in se le tre importanti celebrazioni della festa delle forze armate e dell’unita’ nazionale insieme a quella storica della celebrazione dei caduti in guerra è sempre un momento molto toccante per la nostra comunità.
Con la nostra presenza e con la preghiera cristiana nella messa che celebrerà il nostro parroco Don Franco Damasi , renderemo omaggio a tutti quegli italiani, uomini e donne, che hanno perduto la propria vita per la Patria, per la Libertà e per la costruzione di un futuro di Pace e ricordare, in particolare, i nostri concittadini pulsanesi che hanno perso la vita combattendo.
La guerra che ha portato tanto dolore nelle famiglie italiane a prescindere dall’appartenenza all’una o all’altra fazione e delle ideologie di appartenenza, deve insegnarci che non è con le divisioni, ma solo stando uniti che si risolvono i problemi. Il mio pensiero va, con una certa commozione, a tutti i miei concittadini ed anche ai miei parenti defunti che hanno fatto la guerra. Credo che sia importante, sempre, ricordare il sacrificio estremo e nobile al tempo stesso di tante centinaia di migliaia di uomini, tra cui i nostri concittadini riportati su questa lapide e trasmettere questo messaggio alle giovani generazioni insegnando loro che l’Italia è uno stato pacifico – così come codificato dall’art.11 della nostra Carta Costituzionale- “che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e si impegna a lavorare con gli altri popoli per assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni” ed impegnarci tutti affinchè tali eventi non accadano mai più.