Il vino di Erminio Campa, azienda di Torricella, nel sud est della provincia tarantina, è buono e di qualità. E’ talmente buono che, oltre al mercato italiano, viene esportato all’estero e venduto agli intenditori. E’ stato anche inviato ai sommeliers della Santa Sede, che lo hanno inserito nella carta vini personale di Papa Francesco. Così il vino ottenuto da vendemmia manuale e affinamento solo in acciaio è diventato famoso come “il vino che beve il Papa”. Quando il Santo Padre ha incontrato il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, il vino Li Cameli era sull’aereo con il papa Bergoglio. In poco tempo la fama guida il percorso di Erminio Campa, che viene intervistato da Flavio Insinna nella trasmissione “Carta Bianca” di Rai 3 ed approda alla trasmissione di Rai 1 “I soliti ignoti”.
La storia del vino della famiglia Campa è relativamente giovane ma anche straordinariamente lunga. Dopo una tradizione familiare di produzione di primitivo e di vendita alle cantine italiane, nel 2012 arriva la svolta. I tre fratelli Erminio, Francesco e Valentino decidono di produrre autonomamente. Nasce “Li Cameli”, che con “Li Janni” viene subito apprezzato per il profumo intenso, con note fruttate di mirtilli, more, fragole, lamponi.
“Li Cameli”, il vino primitivo di Manduria che prende il nome dalla contrada in cui è impiantato da 40 anni un vigneto di alberelli, vola in alta quota, viene infatti servito nella top class magnifica dell’Alitalia, sui voli intercontinentali. E’ un grande successo per Erminio, Francesco e Valentino. Che non si fermano. Portano all’estero il vino che nasce da un vigneto posizionato a 30 mt sul livello del mare e a 3 jm dal mar Jonio, in terreni di terra rossa e che beneficia di sole, clima mite e ventilazione continua. Partecipano alle fiere nazionali ed internazionali. Ed il vino dal colore rosso rubino piace.
Il successo proviene dalla passione della famiglia , rimasta inalterata. “Il vino è la mia vita, mia e dei miei fratelli – spiega Erminio Campa. – I miei ricordi affondano nella terra rossa, viaggiano attraverso il vento del sud, si stagliano sui visi scolpiti dal sole. Ero solo un bambino quando accompagnai mio nonno a comprare la terra (venti ettari) ed un casolare. Qui sono cresciuto, con l’amore per il vino e la passione per la mia attività. Qui hanno lavorato mio nonno e mio padre. Oggi produciamo con coltivazione biologica, vendemmia manuale e vinificazione controllata perché, dopo
la fermentazione in acciaio, il vino matura ed affina in piccole botti di rovere francese.
Per lungo tempo abbiamo visto partire le uve ed i mosti del nostro vitigno per le industrie di trasformazione del Nord Italia – continua Erminio Campa – poi ci siamo resi conto che eravamo in grado di realizzare le stesse cose, dando valore al nostro
lavoro e al nostro territorio”.
Passione. E’ la parola magica che contraddistingue Erminio Campa, che ama definirsi
“artigiano del vino”. Il suo è un prodotto dal gusto morbido, ma al tempo stesso avvolgente ed equilibrato. Qualità. E’ la caratteristica della produzione, frutto delle intere giornate trascorse nel vitigno, di procedimenti moderni ma sempre attenti alla tradizione e alla storia della terra e del territorio.
Taranto, 1 novembre 2017