Non conosco personalmente il sindaco Melucci se non per quanto letto in questi mesi sulla stampa e per essere stato gentilmente contattato da un suo consigliere per entrare a far parte di “fronte dem”, proposta che ho altrettanto gentilmente rifiutata.
Leggo sulla stampa di oggi gli strali lanciati dal sindaco Melucci e dal candidato alla segreteria provinciale Lopane, verso una parte consistente del partito che, ricordo, non è composta solo dagli attuali dirigenti, ma da centinaia, anzi, migliaia di iscritti e da centinaia di amministratori locali che da anni si impegnano a costruire un partito coeso e rappresentativo e che lottano con spirito di sacrificio in modo del tutto volontario nelle varie realtà locali per costruire percorsi di crescita e di sviluppo.
Se, tuttavia, si può comprendere l’inesperienza politica e amministrativa di Melucci, non altrettanto si può dire per Lopane, il quale di esperienza ormai ne ha abbastanza, in quanto militante, seppure ad intermittenza, del partito democratico da molti anni.
Poteva dunque risparmiarsi il sindaco Melucci e, più ancora, il “navigato” Lopane, di esprimersi in modo, questo sì, offensivo e volgare verso la restante parte del partito, che è poi la stragrande maggioranza.
Di cosa si lamenta sostanzialmente Lopane? Che qualcuno abbia fatto ricorso alla sua iscrizione al PD? Beh, la stessa sorte è accaduta anche a chi scrive, seppure ingiustamente, come è stato chiarito dalla stessa Commissione Regionale di Garanzia, per essermi candidato in una lista diversa da quella del PD nella scorse elezioni regionali sempre a sostegno del presidente Emiliano. Lopane, invece, si è candidato a sindaco nel suo comune contro la lista del PD e, ancora oggi, è iscritto ad un gruppo consiliare diverso da quello del PD. E allora? E’ giusto fare due pesi e due misure? Io sono stato tenuto fuori dal PD per quasi due anni, senza aver violato alcun regolamento, per quale motivo il PD dovrebbe riservare a Lopane un trattamento diverso, in chiaro spregio delle regole che la nostra comunità politica si è data?
Nei momenti topici dell’iniziativa politica di un partito, ciò che deve garantire tutti è il rispetto delle regole, altrimenti è bagarre, è zuffa, è giungla. A questo ci vogliono portare Lopane e Melucci?
Quanto, poi, al presunto “rinnovamento” da loro invocato: ma davvero pensano di portare il rinnovamento invogliando le persone a loro vicine a tesserarsi in un partito, quando, fino a ieri le stesse persone hanno disprezzato e detto tutto il male possibile del PD? Qual è lo scopo? Raggiungere il governo del partito provinciale? Accaparrarsi i Circoli? Far la guerra all’attuale segretario nazionale? Assicurarsi una candidatura per soddisfare il proprio ego, la propria sete di potere? E quand’anche riuscissero in questa scalata, che partito troveranno? Solo macerie. Le stesse macerie che hanno provocato i medesimi protagonisti che l’altro ieri erano alla mensa di D’Alema e Bersani, ieri a quella di Matteo Renzi, oggi a quella di Michele Emiliano.
No, Caro sindaco Melucci, questo non è rinnovamento, chiamiamo le cose con il loro nome, questa è una gara a chi sfascia di più o, se preferisce, a chi vomita più fango. Il partito Democratico è nato per scrivere una storia diversa. Chissà se mai lo farà.
Rocco Ressa
Iscritto PD Circolo di Palagiano