“Scuola al buio come il nostro futuro”. Recitava questa frase lo striscione preparato dagli studenti dell’Istituto tecnico ‘Pacinotti’ di Taranto, che ieri mattina hanno manifestato dinanzi l’ingresso della scuola, per esprimere il loro dissenso circa una spiacevole situazione che da quattro giorni a questa parte, vede protagonista l’istituto superiore in questione. Dall’8 marzo scorso, nell’intero plesso scolastico si registra la mancanza di fornitura elettrica, acqua e gas. Una situazione davvero scomoda e disagiata, tenendo conto degli studenti portatori di handicap che non possono usufruire dell’ascensore per agevolare la loro mobilità. Una situazione che oltretutto, non permette un regolare svolgimento delle lezioni, considerando le classi di indirizzo chimico, informatica ed elettrotecnica, le quali non possono utilizzare le strumentazioni e i laboratori. L’appello parte dai social network. Un gruppo di studenti su Facebook, denuncia la questione chiedendo espressamente l’intervento e la dedizione delle istituzioni per far fronte a tali difficoltà, che vedono coinvolti non solo gli allievi dell’istituto, ma anche personale docente e personale ATA. La mancanza dell’acqua, in effetti, non garantisce i giusti requisiti igienico-sanitari previsti (si pensi ai bagni, gli scarichi, ecc), rendendo dunque impossibile un’adeguata pulizia della struttura. “La scuola ha cercato di fare il possibile, soprattutto il nostro Dirigente scolastico, molto sensibile alla questione”, raccontano i ragazzi; ma i fondi scarseggiano, e resta solo la voce. La voce di tantissimi studenti, che hanno rifiutato di entrare nelle loro classi, e non per capriccio, ma per far valere i propri diritti. “Riprendiamoci tutto” recitava un altro striscione. Riprendersi cosa? Cosa chiedono questi ragazzi, fuori la scuola, forti semplicemente dell’essere tutti uniti? Chiedono alle istituzioni, agli organi della Provincia, chiedono al Sindaco Stèfano appena tornato, di restituire dignità alla scuola. Vogliono riprendersi l’importanza che merita l’istruzione attribuendo le responsabilità di quanto si sta verificando, a chi dovrebbe di norma vigilare e garantire la pubblica sicurezza. Si, perché qui c’è in gioco la sicurezza, in quanto una pubblica struttura come la scuola, che ospita giornalmente studenti, tra cui minori e disabili, non è concepibile che resti per oltre quattro giorni senza fornitura di elettricità e di acqua. Per non parlare poi, della questione delle disinfestazioni, di cui un’ultima finanziata a spese delle scuola circa due mesi fa, poiché l’istituto “in aperta campagna” così come lo definiscono gli studenti, è spesso visitato da ospiti poco gradevoli, come scarafaggi. I ragazzi decidono di sostare all’ingresso dell’Istituto, chiedendo risalto mediatico, poiché temono di non essere presi in considerazione nell’eventualità di un sit in dinanzi al Palazzo di Città, e chiedono la chiusura dell’istituto fino all’effettivo ripristino dei servizi, al fine di tutelare la salute e l’incolumità, propria e del personale scolastico. “Siamo studenti. Siamo il futuro di Taranto, chiediamo al Sindaco di preoccuparsi di noi e di tutelarci”, questo è l’appello di una studentessa che insieme ad i suoi compagni, ha deciso di far sentire la propria voce. Taranto è una città dalle tante bellezze e dagli altrettanti disagi; puntare sulla bellezza (che pare essere il tema dell’anno) per compensare il male può essere, pur se piccolo, un significativo passo verso il futuro. Il futuro si traduce nei giovani, si traduce nella scuola, e questi giovani ieri mattina, rivendicavano agli organi provinciali, rivendicavano al Sindaco il loro futuro al quale è stata staccata la spina. Vogliono poter frequentare la scuola in sicurezza e tranquillità. Sindaco, stanno chiedendo forse troppo?
Elena Ricci (articolo di Taranto Oggi – 12/03/2014)