Tra i medici impegnati nel progetto “un mare di sorrisi”, in collaborazione con Operation Smile Onlus e Marina Militare, c’è un medico tarantino. Si tratta del chirurgo maxillo facciale Santino Ferrara.
Il dott. Santino Ferrara è nato a Taranto il 31 Luglio 1976 e ha conseguito la laurea presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti nel 2006. Si è specializzato in Chirurgia maxillo-facciale presso l’Università “Federico II°” di Napoli nel 2012 e ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze Odontostomatologiche nel 2016.
Ha effettuato il proprio training professionale presso il Policlinico Federico II, Reparto di Chirurgia maxillo-facciale diretto dal Prof. Luigi Califano, perfezionando la propria esperienza all’estero (Spagna hospital Gregorio Maranon ed Austria LKH-University Klinikum Graz). Dal 2013 lavora presso la GVM D’Amore Hosphital di Taranto dove è responsabile della degenza chirurgica della stessa ed occupandosi della chirurgia della testa, del collo e del cavo orale. Volontario attivo della Fondazione Operation Smile Italia Onlus per cui ha partecipato a varie missioni umanitarie. Partecipa costantemente ai principali corsi di aggiornamento e congressi nazionali ed internazionali nell’ambito della chirurgia maxillo facciale. E’ Autore di numerose pubblicazioni a carattere scientifico.
I medici volontari della fondazione Operation Smile Italia Onlus, con il supporto del personale del servizio sanitario della Marina Militare e delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, hanno operato nella giornata odierna a bordo dell’unità ammiraglia della Marina, quattro piccoli pazienti di età compresa tra quattro e 13 mesi affetti da labio palatoschisi, tutti di nazionalità italiana (3 provenienti dalla Puglia e 1 dall’Abruzzo).
Operation Smile è un’organizzazione medica umanitaria che riunisce una rete mondiale di migliaia di volontari provenienti da oltre 80 Paesi, la cui professionalità è riconosciuta a livello internazionale, per aiutare a migliorare la vita e la salute di bambini di oltre 60 Paesi del mondo.
Sono stati effettuati oltre 240,000 interventi chirurgici gratuiti a bambini e giovani adulti nati con il labbro leporino ed altre malformazioni al volto. Per realizzare l’autosufficienza medica di lungo periodo a livello locale, viene formato il personale medico dei Paesi in cui l’organizzazione opera, in modo che sia di aiuto alla comunità di appartenenza, inoltre vengono donate attrezzature mediche per cure stabili grazie ai loro centri presenti nel mondo.
La Fondazione Operation Smile Italia Onlus è attiva in Italia dal 2000 con oltre 100 volontari medici, infermieri e operatori sanitari, impiegati nelle missioni mediche che si svolgono nel mondo e in progetti di cura nazionali ed internazionali. La Fondazione contribuisce alla sostenibilità dei programmi internazionali attraverso attività di raccolta fondi e donazioni in denaro di privati ed aziende. Sul territorio è presente la “Smile House Milano” il primo centro di cura di Operation Smile in Europa per il trattamento operatorio e post operatorio delle labiopalatoschisi.
Tutte le persone che fanno parte della famiglia di Operation Smile, medici volontari, staff e sostenitori, si impegnano non solo a curare i pazienti nati con maformazioni congenite maxillo-facciali come la labiopalatoschisi ,ma anche ad abbattere le barriere che impediscono loro l’accesso ad una chirurgia sicura e gratuita. Questo obiettivo viene raggiunto con la formazione, gli accordi con i governi dei Paesi in cui operiamo e l’advocacy; lavoriamo infatti con i Ministeri della Salute, le Regioni, gli ospedali locali, le organizzazioni non profit e con tutte quelle persone che hanno la nostra sensibilità, per garantire un maggiore accesso alle cure a chi ne ha bisogno.
Tutti i pazienti meritano di ricevere cure mediche adeguate e sicure, oltre all’opportunità di un maggiore benessere.
La forza di Operation Smile è credere che i bambini meritino i più alti standard di cure, la loro attività parte proprio da qui. Ogni Paese – come ogni comunità – è unico e diverso dagli altri. Per questo motivo lavorano con operatori sanitari locali, governi, ospedali e altre Organizzazioni Non Governative, con l’obiettivo di creare diversi modelli di cure chirurgiche. “Insieme decidiamo quali sono le soluzioni che si adattano meglio per curare il maggior numero di bambini possibile nei Paesi in cui lavoriamo. Ogni volta cerchiamo di ridefinire il nostro approccio e andare avanti, perché il nostro fine ultimo è garantire il trattamento chirurgico più efficace ai pazienti in tutto il mondo, mettendo al centro del nostro lavoro il bambino e la sua salute”.
Ogni anno Operation Smile organizza oltre cento missioni nel mondo. Ognuna delle località dei Paesi in cui si svolgono le missioni umanitarie – Africa, Asia, Europa, America – ha una sua particolarità. In alcuni luoghi dobbiamo importare le attrezzature mediche necessarie, in altri le nostre competenze. In ogni luogo lavoriamo con operatori sanitari locali.
Il progetto “UN MARE DI SORRISI” vede insieme la Marina Militare e i medici volontari della Fondazione Operation Smile Italia Onlus, con l’obiettivo comune di aiutare bambini e adulti affetti da labiopalatoschisi, e da malformazioni o esiti di malformazioni della testa e del collo.
La base operativa del progetto è la portaerei Cavour, dotata di due sale operatorie attrezzate, una terapia intensiva e una sala degenza. Lo staff medico della Marina Militare di supporto collabora attivamente con il team di volontari della Fondazione.
Specialisti in Chirurgia Maxillo-Facciale fanno parte dell’organizzazione Operation Smile Italia Onlus occupandosi di curare tali pazienti quando la portaerei si trova nella base navale di Taranto.
Il progetto “UN MARE DI SORRISI” ha avuto inizio nel 2013, e nasce dopo l’esperienza positiva del febbraio 2010, quando Operation Smile e la Marina Militare – nell’ambito di una missione autorizzata dal Ministero della Difesa sotto il coordinamento della Protezione Civile – hanno collaborato a bordo della portaerei Cavour di stanza ad Haiti, eseguendo 35 interventi chirurgici su bambini ed adulti che avevano riportato gravi traumi facciali dovuti al terremoto che aveva colpito il Paese il 12 gennaio dello stesso anno.