Operazioni di facciata mentre la sanità pubblica soffre e viene depotenziata.
Sinistra Italiana contesta nel metodo e nel merito l’imminente decisione del presidente Emiliano di ridurre le ASL pugliesi a tre.
Mentre la Sanità pubblica in Puglia è sempre più penalizzata assistiamo ad una “spending revue” di mera facciata che non affronta i problemi sul tappeto: liste d’attesa, ospedali chiusi e rafforzamento del sistema privato a danno di quello pubblico.
Sulla decisione della riduzione delle ASL, non ci piace il metodo, perché continua a decidere tutto da solo, il presidente, per poi presentare le sue scelte come quelle della maggioranza.
Sinistra Italiana non condivide tale modo di fare, il nostro avvallo non ci sarà e domani glielo diremo, al presidente della Giunta, nella riunione di maggioranza e nell’incontro che il Gruppo consiliare avrà con lui un’ora prima.
Non ci convince soprattutto nel merito la scelta di ridurre a tre le ASL, perché con una mano si aumentano gli stipendi ai manager e poi con l’altra si dimezzano, da sei a tre.
Inoltre sarebbe complicato gestire territori ampi, vedi Foggia con BAT oppure l’intero Salento con quasi due milioni di abitanti!
Appare, tale scelta, invece più come la voglia di presentarsi al mondo dell’antipolitica, per mostrare, con orgoglio, cure dimagranti agli apparati, ma sappiamo che così non è.
Anziché pensare ad operazioni di facciata, che non risolvono nessuno dei temi caldi sul tappeto, si acceleri invece su scelte che la Puglia attende.
Parlo ad esempio della possibilità di ridurre le liste di attesa, oppure della necessità che si ascoltino i cittadini rispetto agli ospedali che stanno chiudendo, con grave nocumento a tante comunità, ormai giustamente sul piede di guerra. E ancora penso che bisogna bloccare il continuo aiuto al sistema sanitario privato a danno di quello pubblico (ultimo esempio di una lunga serie è il Centro risvegli di Ceglie Messapica, affidato a gestione privata, che sarà purtroppo seguito dagli altri due centri risvegli di Canosa e Triggiano e dai poli della riabilitazione che nasceranno negli ospedali chiusi, come Grottaglie); oppure mi riferisco alla necessità che si apra una vertenza vera col Governo per le Scuole di specializzazioni e per il numero chiuso delle Università, che stanno lasciando la Puglia senza medici, proprio oggi la FIMMG lanciava l’allarme che tra cinque anni si rischia di non avere medici di famiglia a sufficienza.
Ecco, questi sono alcuni temi su cui ragionare e provare a trovare soluzioni! Non le operazioni di facciata come quella che il presidente Emiliano si appresta a varare, senza parlare dell’odioso valzer delle poltrone dei Direttori Generali delle ASL, dove ci piacerebbe capire alla base di tali scelte, quali siano le motivazioni dei cambi, e delle non conferme, e se ci sono progettualità di politiche sanitarie che sottendono ai cambiamenti in itinere.
Non ci si può dichiarare di Sinistra ed attuare politiche liberiste!
Mino Borraccino
Sinistra Italiana