Chiediamo garanzie per il futuro dei 5000 lavoratori delle Sanitaservice pugliesi.
Sinistra Italiana torna ad analizzare il futuro dei lavoratori delle Sanitaservice pugliesi, ben 5 mila, usciti dalla precarietà grazie alle internalizzazioni varate dalla Giunta Vendola otto anni fa.
Dopo la discussione nell’ultimo Consiglio regionale del 7 settembre scorso della interrogazione, a firma del sottoscritto, presentata in data 5 maggio 2017, sul possibile accorpamento delle Sanitaservice pugliesi, la risposta data ci soddisfa a metà.
Da un punto di vista societario il presidente Emiliano ha affermato che ogni eventuale azione non dovrà pregiudicare il rapporto di lavoro dei 5000 dipendenti. Questa affermazione di principio ci convince e ci tranquillizza ma c’è un altro aspetto che invece ci fa riflettere.
Una premessa a questo punto però è doverosa: i nostri timori nascevano da una serie di notizie di stampa apparse negli ultimi mesi, che tracciavano un diverso scenario delle Società in house con la possibile costituzione di un’unica nuova società, pronta a rilevare le attuali sette Sanitaservice presenti sul territorio regionale.
Ribadiamo che la risposta del presidente Emiliano, all’interrogazione, che in sintesi afferma la prematura determinazione sui possibili percorsi di riordino e razionalizzazione delle Sanitaservice è parzialmente rassicurante.
Si afferma infatti che :“qualsiasi eventuale rivalutazione riguardante l’ attuale configurazione della società in house delle aziende del servizio sanitario sarà assunta, dalla Giunta regionale, nell’ottica della valorizzazione dell’esperienza maturata con l’internalizzazione dei servizi strumentali e della tutela dei lavoratori attualmente dipendenti presso le rispettive società, in ossequio alla normativa vigente in materia di house providing”.
Ma qualora la nuova normativa sugli affidamenti di lavori in housing prevedesse la possibilità di ricorrere a soggetti esterni è da scongiurare, perché porterebbe inevitabilmente a ritoccare al ribasso i livelli salariali dei dipendenti. La normativa in essere infatti prescrive si che nel passaggio di gestione dei servizi si applica la “clausola sociale”, che vieta il licenziamento del personale, ma essa si riferisce al mantenimento del rapporto di lavoro, non al mantenimento dell’orario lavorativo in godimento e ai contratti collettivi applicati. Dunque lascia intravedere il rischio concreto di una decurtazione della già bassa retribuzione dei lavoratori.
Pertanto ho inviato una PEC urgente sia al Presidente Michele Emiliano che al Direttore del Dipartimento delle Politiche della salute della Regione Puglia, dott. Ruscitti, per chiedere delucidazioni.
Occorre tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori, spesso con famiglie monoreddito.
Sinistra Italiana è, senza se e senza ma, per il mantenimento dell’attuale assetto delle Sanitaservice proprio per tutelare quei posti di lavoro, la loro stabilizzazione e l’attuale salario.
Mino Borraccino
Sinistra Italiana