Cominciare il mandato da Sindaco proprio quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sceglie Taranto per inaugurare l’anno scolastico è un onore e un’emozione immensa. Un regalo per una città e per un amministratore che è davvero difficile descrivere. Taranto ha bisogno di azioni, di atti, di strutture, di opere concrete, certo; ma anche di gesti simbolici che regalino una carezza a una comunità che troppo spesso è stata trascurata, lasciata sola, schiaffeggiata.
Questa carezza serve ai nostri ragazzi affinché sappiano che le Istituzioni ci sono. E sono severe, devono garantire la sicurezza, l’ordine, ma sono anche capaci di comprendere quando la presenza dello Stato può essere balsamo per lenire le ferite di una città. Sappiamo bene perché il Presidente Mattarella ha scelto Taranto e proprio un istituto del quartiere Paolo VI: per le ripetute azioni vandaliche subite nei mesi scorsi. Ebbene, noi ci adagiamo un attimo sulle mani della più alta carica dello Stato che ci porge una carezza. Solo un attimo, però, perché vogliamo rialzare il volto e guardarla negli occhi per garantirgli che non ci arrenderemo mai alla violenza. La scuola è quel posto dove gli studenti devono sentirsi al sicuro. La scuola è famiglia, educazione, talento, cultura, futuro. Non staremo a guardare inermi chi aggredisce il nostro futuro. Il sindaco si impegna a difendere la scuola e tutto ciò che rappresenta. Colgo l’occasione per ringraziare gli insegnanti che hanno un ruolo formativo pari a quello della famiglia nella società. A loro va il personale grazie del sindaco; da padre e da amministratore. E ai nostri studenti di tutte le età voglio dire che il sindaco sarà acconto a loro mentre suona la campanella, sarà con loro alla lavagna, perché conosce bene le ansie e le paure che si provano quando l’insegnante scorre il dito lungo l’elenco alfabetico del registro. Conosce bene lo sguardo dei più piccoli quando lasciano la mano di chi li accompagna fino all’uscio della classe. Emozione, smarrimento, curiosità, sono i sentimenti che abbiamo provato tutti ogni primo giorno di scuola. E allora buon anno scolastico, ragazzi. La città crede in voi, il sindaco crede i voi. In ognuno di voi!