Siamo ormai nel pieno della stagione estiva e la Guardia Costiera di Taranto, con la collaborazione dei due dipendenti Uffici minori di Maruggio e Policoro, ha ulteriormente intensificato gli sforzi in una attività di controllo sistematica su tutti i 180 km di costa di giurisdizione.
Numerose le violazioni accertate sino ad ora sia di natura penale, per quanto attiene all’occupazione abusiva di tratti di pubblico demanio marittimo con relativo sequestro delle aree e successiva restituzione delle stesse alla pubblica fruibilità, sia di natura amministrativa per il mancato rispetto delle norme poste a tutela della sicurezza della navigazione e della vita umana in mare, come ad esempio il mancato rispetto della distanza dalla costa nel corso della navigazione o la pericolosità della navigazione stessa per la sicurezza dei bagnanti o ancora per la mancanza del servizio di salvamento all’interno di stabilimenti balneari con grave rischio per l’incolumità dei clienti stessi che invece avevano fatto affidamento (e pagato il relativo biglietto !) su un servizio efficiente per una balneazione sicura.
L’accertamento di quest’ultimo tipo di violazione, relativo all’ assenza dell’assistente bagnanti, o della prevista unità di salvataggio di cui il lido deve dotarsi, o ancora della disponibilità dell’apparecchiatura BLSD e relativo certificato dell’operatore, che da quest’anno sono obbligatori per i lidi, ovvero ancora la mancanza della linea di segnalazione della zona riservata alla balneazione per il fronte mare prospiciente all’area in concessione, risultano tra le principali e più gravi violazioni accertate, basti pensare che solo questi ultimi due giorni ne sono state contestate più di una decina, evidenzia la necessità e l’importanza dei controlli che quotidianamente la Guardia Costiera di Taranto conduce, atteso che anche sanzioni amministrative di importo molto elevato, quali quelle previste per questo tipo di violazioni, non riescono a dissuadere i titolari dei lidi ad assumere condotte maggiormente virtuose.
Discorso a parte merita l’accertamento delle violazioni, questa volta di natura penale, afferenti alle abusive occupazioni di pubblico demanio marittimo da parte di concessionari che ritengono arbitrariamente di estendere l’occupazione del tratto di costa in cui insiste la loro concessione o di chi senza avere alcun titolo in assoluto, occupa tratti di costa magari per locare/noleggiare moto d’acqua o natanti da spiaggia o ancora ombrelloni e straio, sottraendo in tal modo ampi tratti di pubblico demanio marittimo alla pubblica fruizione.
Al riguardo si evidenzia una particolare attenzione che la locale Autorità Giudiziaria pone a questo tipo di reati che quasi sempre risultano strettamente correlati all’ulteriore problematica della tutela dell’ambiente marino e costiero.
L’impegno richiesto alla Guardia Costiera di Taranto in relazione all’attività di che trattasi non è di poco conto se si considera una estensione del territorio di giurisdizione pari a circa 180 km di costa e relativo specchio acqueo con oltre un centinaio di stabilimenti balneari, in relazione ai quali i relativi controlli per il rispetto delle norme pertinenti devono essere espletati in poco più di due mesi, periodo dell’anno in cui gli stessi sono operativi per la stagione estiva.