Laboratorio di scrittura e drammatizzazione presso “Il Delfino”
Venerdì 23 gennaio a partire dalle ore 16.00, prosegue, presso la comunità terapeutica “Il Delfino”, in località San Vito a Taranto, il laboratorio di scrittura e drammatizzazione tenuto dall’attore e formatore Luigi Pignatelli, per mezzo del quale gli ospiti, venti uomini tarantini e napoletani la cui età anagrafica varia tra i 19 e i 56 anni, stanno avendo modo di scoprire, ampliare, modificare, incrementare, trasformare il vissuto intrapersonale, interpersonale e sociale, in un percorso di rinascita dopo il tunnel della tossicodipendenza.
“Le ideologie ci separano, i sogni e le angosce ci riuniscono.” Eugène Ionesco docet.
In questa seconda trance di incontri, gli ospiti della comunità terapeutica “Il Delfino” sono impegnati nella preparazione di un personale adattamento de La Cantatrice Calva e de Le Sedie dell’autore rumeno, francese di adozione.
Nel corso del precedente incontro, dopo aver dato lettura della citazione “In nome della religione, si tortura, si perseguita, si costruiscono pire. Sotto il manto delle ideologie, si massacra, si tortura e si uccide. In nome della giustizia si punisce. In nome dell’amore per il proprio Paese o per la propria razza si odiano altri Paesi, li si disprezza, li si massacra. In nome dell’uguaglianza e della fratellanza si sopprime e si tortura. Fini e mezzi non hanno nulla in comune, i mezzi vanno ben oltre i fini. Ideologie e religione, sono gli alibi dei malvagi.” si è parlato dell’attacco terroristico al giornale Charlie Hebdo, di cultura dell’ascolto, della diversità e della pace, contrapposte alla cultura della guerra, che, secondo Raffaele “non è mai bella!”. I ragazzo hanno sottolineato che “stiamo distruggendo un pianeta che ci ha dato la vita, anche noi a Taranto con l’ILVA”.
“Infinitamente grato agli operatori – prima tra tutti la direttrice Lucia Montemurro – e agli ospiti della struttura, che la scorsa primavera mi hanno accolto nella loro casa, riponendo fiducia in un giovane operatore socio-culturale. È un’esperienza molto intensa e arricchente. Ascoltare le loro storie, leggere verità sottaciute tra le righe delle loro lettere, pagine di diario, poesie composte nel corso di questi mesi, interpretare monologhi classici, giocare con oggetti semplici e creare vicende strampalate, improvvisare situazioni non tanto lontane dalla nostra quotidianità, lasciarsi bagnare dal sole sul bagnasciuga, rincorrere le galline, guardare film, vedere crescere la piccola cagnolina Luna, gustare mele al forno e focacce… Assistere oggi alla performance e sentirsi dire « Ci siamo raccontati a lui senza riserve, perché lui per primo si è raccontato a noi, dal primo giorno, senza pretese e senza riserve. Abbiamo condiviso momenti molto profondi. Ci ha aiutato ha capire meglio noi stessi. È davvero molto bravo e crede in quello che fa e lo fa con impegno, semplicità, autoironia e pazienza. E con noi ce ne vuole tanta. » Sono debitore a tutti loro. Stiamo combattendo i nostri mostri, ciascuno il proprio, alla scoperta dello sconosciuto che è fuori e dentro di noi.” Così si esprime Pignatelli.
Classe 1986, scrittore e attore anche di cinema e tv, da sempre protagonista del teatro di ricerca, forte dell’insegnamento dei maggiori maestri del novecento, sposta l’interesse dal prodotto al processo, proponendo una visione antropologica della pratica artistica, una drammaturgia sociale nei luoghi del disagio, una terapia a mediazione teatrale, con l’uso consapevole e strumentale di alcuni mezzi e tecniche del teatro, per favorire un cambiamento in un contesto di lavoro specificatamente terapeutico. Il Teatro è un’esperienza liberatoria e, sulla rotta di Peter Brook, ricostruisce l’unità dell’esperienza attraverso estetica e metodologie capaci di integrare il soggettivo e l’oggettivo, mente e corpo, reale e immaginario, disciplina e spontaneità, arte e vita, individualità e collettività, tradizione e ricerca del nuovo. Questo è un laboratorio teatrale di intervento nelle situazioni di margine, sull’esempio dell’operato di Jacob Levi Moreno, ideatore dello psicodramma, una forma di psicoterapia di gruppo nella quale ciascun paziente “rappresenta” se stesso, dando forma drammatica (teatrale) alle proprie vicende interiori, passate o presenti, in una restituzione del senso della unitarietà della propria esperienza e della totalità della psiche, derivante dalla oggettivazione della propria dinamica psichica e dallo scambio relazionale instaurato nel gruppo.
Continua la sesta edizione di Cogito ergo (non) sum, rassegna di Arti Sceniche, Visive e Letterarie promossa dal 17 al 27 gennaio dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus – Arcigay Taranto, in collaborazione con il Cantiere Maggese, la Biblioteca Comunale Pietro Acclavio, la Cooperativa Carisma, la Comunità Terapeutica Il Delfino, la Cooperativa Senis Hospes, alcuni istituti di istruzione primaria e secondaria della provincia ionica, TarasTv, la ProLoco di Taranto e numerose altre associazioni – nell’ambito delle attività del Centro di Ascolto LGBTIQ di Taranto e Provincia, che godono del Patrocinio Morale del Comune di Taranto e dell’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Taranto – al fine di celebrare la Giornata Internazionale della Memoria e tutte le vittime dell’Olocausto (ebrei, omosessuali, diversamente abili, uomini e donne con problematiche legate alla sfera psichica, tutte quelle persone facenti parte delle categorie considerate “indesiderabili” dal Terzo Reich), educare le nuove generazioni (e non solo) alla cultura della diversità e allo sviluppo sostenibile, con un occhio sempre attento alla sensibilizzazione alla prevenzione e al contrasto a malattie sessualmente trasmissibili, fenomeni di omo-transfobia, bullismo, violenza di genere.
Per visionare il calendario completo delle iniziative, consultare il sito www.hermesacademy.blogspot.it
Per entrare a far parte di questa realtà associativa, iscrizioni ai corsi promossi dall’Hermes Academy Onlus, proposte, contattare il numero +39 388 8746670 oppure l’indirizzo email luigi_pignatelli@hotmail.it