All’inizio del secolo scorso, a Taranto si contavano sedici strutture tra teatri, cinema ed arene, a fronte dei sette teatri di Napoli; Bari e Lecce ne avevano rispettivamente solo quattro e tre. Nel 1927 l’architetto Arcangelo Speranza presentò il progetto per il Teatro Massimo, che avrebbe dovuto avere una platea da 2600 spettatori.
Esattamente novant’anni dopo, quel progetto è stato di ispirazione per una nuova idea.
Possiamo dimostrare il nostro amore per la città, alla città stessa, soltanto rimboccandoci le maniche, perciò ho deciso di mettere in pratica l’esperienza accumulata nei miei quindici anni di militanza nel campo dell’associazionismo artistico in qualità di attore, regista, scrittore ed insegnante di teatro per le scuole, a disposizione di un progetto che, per Taranto, sarebbe nuovo, unico, libero, trasparente, semplice; in altre parole: minimo.
Il teatrominimo potrà ospitare monologhisti o duo di cabaret, prosa o teatro per ragazzi; musica acustica e inedita, classica o jazz, presentazioni, videoconferenze, workshop.
La sala comprenderà Palco, quinte e ripostiglio; platea, servizi e guardaroba; botteghino, libreria, spazio espositivo per ospitare mostre di pittura, fotografia, disegno e fumetti e un set TV con chroma key.
Climatizzato e dotato di connessione gratuita, teatrominimo sarà dotato anche di un impianto di amplificazione ed illuminazione scenica, nonché telecamere per dirette streaming e monitor video.
Il tutto in una delle sale teatrali più piccole, forse la più piccola, almeno in Italia.
Oltre ad essere il quartier generale di una costituenda Compagnia d’Arte stabile, teatrominimo proporrà corsi e laboratori, “matinee” in collaborazione con le scuole, sessioni di lettura, proiezione di “corti” firmati da emergenti o piccoli film indipendenti, incontri culturali o cene spettacolo convenzionate; la sala sarà a disposizione per riunioni private o come sala prove per compagnie teatrali; oltre che per allestire il proprio spettacolo, naturalmente.
Il locale commerciale che ospiterà teatrominimo – 28 posti in 28 metri quadri – è situato in una zona centrale, ai piedi dell’ingresso più strategico della città e si affaccia su una piazza che potrà essere riqualificata ed animata nei mesi in cui il clima lo consentirà.
La zona dispone di parcheggi liberi e comodi ed è servita ottimamente da linee di autobus urbani.
E’ previsto l’allestimento di una web-TV tesa a supportare le attività di teatrominimo, il quale si avvarrà anche della collaborazione di una testata giornalistica di settore per l’ufficio stampa nonché la gestione del sito e dei social network.
Il teatrominimo sarò gestito da un’associazione di promozione sociale senza scopi di lucro. Non sarà uno spazio pubblico e per questo motivo l’ingresso agli spettacoli sarà consentito solo ai soci. Sarà un diritto dei soci tesserati quello di prenotare un posto per le attività proposte durante la stagione.
La cifra che occorre per realizzare questa scatola magica è 15mila euro.
Una somma ridicola per alcuni, modesta per tanti, enorme per molti. Mi rivolgo agli Amici personali, ai colleghi artisti che si rispecchiano in questa idea, ai lavoratori dello spettacolo, oltre che al pubblico appassionato di arti, culture o più semplicemente di nuovi fiori che spuntano dall’asfalto. Vi chiedo di contribuire alla nascita di questa nuova attività, con la cifra che ritenete più opportuna, facendo finta, magari, di essere andati a vedere un film al cinema e poi aver cenato con una pizza. Oggi si chiama “Crowfounding”.
Io preferisco chiedervi personalmente, di regalare una vostra sera ad una nuova linfa di fermento socio-culturale; le molteplici attività di teatrominimo sapranno certamente ricambiare il favore.
Naturalmente, sono previste formule fiscali che agevolerebbero aziende interessate o eventuali filantropi, ben vengano! Chiunque di voi, in ogni caso avrà diritto alla tessera di socio, a titolo di ringraziamento per la donazione. Sarete aggiornati, ci racconteremo man mano gli i passi che compiremo, le cifre che raggiungerete e i traguardi superati.
teatrominimo innescherà un ulteriore giro economico con un’importante ricaduta su tutto il territorio, derivante non più dalla media e grande industria ma dall’arte, la cultura e lo spettacolo, finalmente.