In vista dell’avio della trattativa con AM Investco, cordata aggiudicatrice dell’Ilva attualmente in A.S., fissata per giovedì 20 luglio, questa mattina si è riunito il Consiglio di Fabbrica di Fim, Fiom e Uilm.
Durante l’ampio ed articolo dibattito, in cui è stata ribadita la ferrea volontà di dar vita ad una trattativa che possa coniugare ogni esigenza per la città, per i lavoratori e per il territorio, le RR.SS.UU. hanno stabilito un programma d’azione congiunto.
Per mercoledì 19 luglio è stato proclamato uno sciopero di 4 ore, del primo e del secondo turno con volantinaggio in città e alle portinerie, con la piattaforma rivendicativa di Fim, Fiom e Uilm.
Piattaforma, contente le opportune rivendicazioni riguardanti il piano ambientale, il piano occupazionale, il piano industriale, che giorno 20, in concomitanza del vertice al Mise, una delegazione di Fim, Fiom e Uilm, consegnerà sia al Prefetto di Taranto sia alla Commissione Petizione del parlamento Europeo, che sarà a Taranto nei giorni 18 e 19 luglio.
Infine, durante la riunione odierna, è emersa la volontà di richiedere un Consiglio di fabbrica per giorno 26 luglio, allargato ai rappresentanti delle istituzioni (sindaco di Taranto, Presidente della Provincia, Presidente della Regione e parlamentari ionici), da svolgersi all’interno dello stabilimento Ilva.
Iniziativa, quest’ultima, che nasce dalla necessità di rafforzare in modo congiunto l’azione volta a garantire Salute, Ambiente e Lavoro, affinché sostengano presso il Governo l’auspicata costituzione di un Tavolo Nazionale sulla Siderurgia.
Occorre un segnale forte da parte di questo territorio, a tutti i livelli. L’Ilva non è un “problema” della sola città di Taranto. Per questo è necessario un fronte comune dell’intero territorio che, come noi, desidera conoscere quanto prima quali sono gli intendimenti e le scelte del Governo in ordine alla politica dell’industria ionica.
Taranto, 10 luglio 2017