Durante la notte, 200 uomini della Polizia di Stato di Taranto, con l’ausilio delle Squadre mobili di Lecce, Foggia, Brindisi, L’Aquila e Alessandria, del reparto anticrimine di Lecce, nonché con il supporto del Reparto Volo e delle unità cinofile di Bari, in esecuzione a quanto disposto dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito 27 misure cautelari, tra cui 20 in custodia cautelare in carcere e 7 agli arresti domiciliari, nei confronti di soggetti residenti o avente dimora nelle Province di Taranto, Lecce, Brindisi, Foggia e Alessandria.
20 le persone sottoposte a misura cautelare in carcere:
Buccoliero Giuseppe, nato a Sava (TA) di anni 48, attualmente ristretto presso il carcere di Sulmona, Campeggio Antonio, nato a Manduria (TA) di anni 47, D’Amore Francesco, nato a San Giorgio Jonico (TA) di anni 58, Carpentiere Luciano, nato a Brindisi di anni 51, Biasi Davide, nato a Taranto il di anni 39, De Pasquale Agostino, nato a Manduria (TA) di anni 49Lorusso Daniele, nato a Taranto di anni 38, Mazza Gianpiero, nato a Manduria (TA) di anni 36, attualmente ristretto presso il carcere di Taranto, Mazza Vito, nato a Manduria (TA) di anni 40, Merolla Cosimo, nato a Francavilla Fontana (BR) di anni 48, Monte Fabrizio, nato a Latiano (Br) di anni 48, Panariti Cataldo, nato a Manduria, di anni 38, Pichierri Cosimo Damiano, nato a Sava, di anni 53, Rossano Massimiliano, nato a Bologna di anni 46, già assessore allo Sport, Spettacolo, Turismo, Tempo Libera del Comune di Manduria,Soloperto Oronzo, nato a Manduria (TA) di anni 36, Trombacca Leonardo, nato a Manduria, di anni 37, Minò Antonio, nato a Manduria, di anni 57, attuale Sindaco del Comune di Avetrana, Pedone Pasquale, nato a Manduri, di anni 63, De Santis Riccardo, nato a Taranto di anni 49.
I soggetti sottoposti a misura cautelare ai domiciliari sono 7:
Dimonopoli Nicola, nato a Manduria, di anni 52 (già consigliere comunale di Manduria – dimessosi lo scorso 30.06.2017), Margheriti Domenico, nato a Erchie (BR) anni 58 (già Vice Sindaco ed Assessore del Comune di Erchie (Br), attuale consigliere comunale), Margheriti Giuseppe Antonio Salvatore, nato a Brindisi, di anni 46 e attuale Sindaco di Erchie (Br), Mazza Gianluca, nato a Manduria, di anni 23, Monaco Marco, nato a Mesagne (BR) di anni 24, Pitardi Giorgio, nato a Melpignano (Le) di anni 62.
L’indagine diretta dalla D.D.A. di Lecce, che ha portato al blitz di questa notte, si è avviata nel 2013, e ha messo in luce un ‘associazione di stampo mafioso, con 3 distinte articolazioni riconducibili ad una frangia della Sacra Corona Unita, operando sull’asse orientale di Manduria- San Giorgio Jonico (in collegamento anche con Grottaglie attraverso Lorusso Alberto, esponente della Sacra Corona Unita e detenuto a regime del 41. Bis ordine penale) e nei centri di Manduria e Sava.
Attraverso la capacità di controllo del territorio, grazie anche alla forza intimidatoria – su cui capeggiano fra tutti, Buccoliero Giuseppe (anche in collegamento con l’esponente della Sacra Corona Unita, Lorusso Alberto) Campeggio Antonio e D’Amore Francesco, soggetti a cui viene attribuito il ruolo di organizzatori – si imponevano a soggetti del mondo imprenditoriale e politico, commettendo una pluralità di delitti di estorsione, riciclaggio di merce rubata e di riciclaggio in attività economica dei proventi criminosi ottenuti tramite lo scambio elettorale – mafioso, riuscendo inoltre a gestire anche attività economiche legate ad appalti pubblici, e delle associazioni del 118.
Alcuni di questi esponenti dell’organizzazione, come Giuseppe Buccoliero, che aveva già un ruolo direttivo nella frangia manduriana della Sacra Corona Unita, si era già evidenziato nel finire degli anni ’80, in particolare nella contrapposizione con Massimo Cinieri, al Clan di Straniero Vincenzo (ai vertici della Sacra Corona Unita).
Numerosi gli episodi di estorsione tra cui quella operata da Campeggio Antonio De Pasquale Agostino e Vitillo Erminio, durante la 272 fiera “pessima” manduriana, in cui avrebbero costretto i vincitori di appalto a versar loro 30,000 euro come tangente.
Episodi intimidatori poi, come quello consumato nei confronti di una ditta di infissi, ad opera di Mazza Vito in concorso con altri indagati, che avrebbe danneggiato un’auto ed esploso un colpo di fucile a pallettoni contro la finestra dell’azienda di Manduria, per “incoraggiarli” a versare 15.000 di tangente.
Tra questi episodi di tentata estorsione, Panariti Cataldo,unitamente ad altri soggetti, avrebbe consumato ai danni di una agenzia di onoranze funebri di Manduria, con la promessa di “protezione”, ma non consumata per via del rapporto di “protezione”, che la suddetta agenzia aveva con la delinquenza brindisina.
Molte le armi da fuoco possedute dal Clan e occultate in luogo di deposito, legata alla commissione, sempre in forma associata, di più delitti di vendita, cessione, distribuzione, commercializzazione, acquisto, ricezione, coltivazione ed illecita detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina e marijuana, con Campeggio Antonio e Lorusso Daniele a dirigere e organizzare e con la partecipazione di altri (fra cui Soloperto Oronzo e Trombacca Leonardo, anche loro attinti da misura in carcere).
Tra i reati contestati, anche quello di riciclaggio per la cifra di 150.000 euro contanti, in capi d’abbigliamento acquistati da D’Amore – Campeggio, ad opera di altri indagati , tra cui Riccardo De Santis, già sottoposto a misura cautelare in carcere – che avrebbe ostacolato l’identificazione della stessa merce , occupandosi poi del suo smistamento, commercializzazione, trasferimento e sostituzione, il tutto in nero e senza fatture.
L’attuale Sindaco di Avetrana, Minò Antonio, resta sottoposto a misura cautelare in concorso esterno in associazione mafiosa – in qualità di Presidente dell’Associazione “Avetrana Soccorso” del 118 – per aver favorito il rafforzamento del giro di affari del Clan e agevolando l’assunzione di D’Amore Francesco come autista del 118 a San Giorgio Jonico, nel 2013, a danno del Presidente dell’associazione Croce Verde Faggiano, provvedendo altresì ad inserire in tale contesto altri sodali di Campeggio.
Trombacca Leonardo, indagato per truffa aggravata al fine di ottenere erogazioni pubbliche, che in concorso con altri indagati, avrebbe intestato in modo fittizio l’associazione “Manduria Soccorso” a terzi, per poter partecipare ad una gara d’appalto per l’assegnazione delle postazioni 118 di Avetrana, ottenendo la firma della convenzione con l’ASL di Taranto e ricevendo nel 2013 fondi dalla Regione Puglia e dalla ASL per157.730 euro,dandone una parte a favore di Campeggio Antonio quale capo clan, e che avrebbe provveduto a destinarli ad altre attività commerciali (esercizi di ristorazione, bar e pizzerie) a loro volta intestate a prestanomi (è il caso di attività in San Pietro in Bevagna, e Campomarino).
In occasione poi delle elezioni amministrative di Manduria, avrebbero scambiato i voti in cambio di favori, tramite intimidazione e coercizione, ad opera del candidato Dimonopoli Nicola, attualmente sotto custodia cautelare ai domiciliari, con l’accusa di scambio politico mafioso, per aver versato mensilmente somme di danaro a Campeggio. Dimonopoli avrebbe inoltre concesso prestazioni “mediche” ai soggetti segnalati da Campeggio coinvolte in sinistri stradali, e scambiando voti per prognosi fasulle che corroborassero le perizie di sinistri.
Agli arresti domiciliari anche il Sindaco e l’ex vice Sindaco di Erchie (Br), Margheriti Giuseppe Antonio (accusato tra l’altro di atti contrari ai doveri di ufficio) e Salvatore e Margheriti Domenico, che rispondono di corruzione, perché avrebbero intascato 80.000 euro e la promessa di altro denaro, come tangente per agevolare appalti delle infrastrutture della zona PIP, alla ditta Tecnoscavi Srl. Di Pedone Pasquale – sottoposto a sua volta a misura cautelare in carcere anche per concorso esterno – per aver imposto, con direzione di D’Amore, e attraverso metodi intimidatori, l’assegnazione di lavori di movimento terra attraverso un nolo mezzi e distacco operai da parte di un’impresa impegnata nella realizzazione della nuova rete idrica di alimentazione di acqua potabile per i comuni di Pulsano, Leporano, opere appaltate dall’Acquedotto Pugliese di Bari S.p.A. per un importo di euro 9. 939.196,24.
Indagati infine per corruzione Pitardi Giorgio – in carcere – e Rossano Massimiliano, ai domiciliari. Quest’ultimo già coinvolto in ipotesi di tentata estorsione unitamente al Campeggio ed altri, successivamente divenuto assessore allo Sport, Spettacolo, Turismo, Tempo Libero del Comune di Manduria, dietro la promessa di 1.500 euro, metteva al servizio di Pitardi (legale rappresentante di una ditta di Sport) la propria pubblica funzione in relazione all’affidamento diretto dei lavori di messa a norma dell’ area “pista di pattinaggio”del Centro Sportivo.
(Fonte PugliaPress)