Giovedì 29 giugno a partire dalle ore 7.30 si terrà un presidio davanti ai cancelli dello Stabilimento Leonardo di Grottaglie. I 175 lavoratori appartenenti alla società Tecnomessapia, tutti addetti che da almeno venti anni forniscono il loro contributo nel settore aereonautico presso lo stabilimento Leonardo (Finmeccanica) a Grottaglie, stanno per perdere il posto di lavoro con la fine dell’appalto prevista per il 30 giugno prossimo.
Sono tutti addetti con elevate professionalità: montatori e strutturisti aeronautici, laminatori per carlinghe di aeromobili, ingegneri di processo, collaudatori di qualità, etcc che hanno permesso a Leonardo di quadruplicare la produzione e di rispettare le preziose commesse per la Boeing.
“Non è accettabile che si assista inermi alla espulsione di queste centinaia di addetti quando la commessa della Boeing, assicurate proprio dalla fatica di queste persone, continua a essere lavorata nello stabilimento di Grottaglie – riferisce Franco Rizzo, USB Taranto -. L’ USB di Taranto, insieme ai lavoratori coinvolti, chiede che Leonardo si faccia carico di dare continuità al lavoro di queste persone, anche attraverso l’internalizzazione nel grande gruppo industriale pubblico dentro lo stabilimento che nacque grazie ai contributi delle istituzioni locali. E’ una follia tutta pugliese permettere che questo patrimonio professionale, oltre che umano e sociale, venga disperso per interessi aziendali che non tengono minimamente conto della storia e del contributo dato negli anni da questi lavoratori”. USB ha chiesto un incontro al Governatore Emiliano su tutta questa vicenda e intende proporre la creazione di un bacino di riferimento da cui attingere per lo sviluppo delle attività produttive nel settore aereonautico.
” Negli ultimi anni in Italia è stato distrutta la filiera delle manutenzioni aeronautiche che invece rappresenterebbe un settore di grande prospettive industriali e occupazionali, preferendo spesso l’appalto presso aziende in altri Paesi – continua Rizzo -. Per questo motivo, la storia dei lavoratori della Tecnomessapia fa ancora più rabbia e necessità di una risposta concreta sia da parte di Leonardo che delle Istituzioni”.