Taranto ha necessità di sviluppare tutte le risorse legate alla risorsa-mare, per una valida alternativa all’industria dell’acciaio.
Sono convinto che un notevole impulso a ciò sia la realizzazione dell’Istituto Nautico, sogno cullato da generazioni di tarantini.
È un obiettivo ambizioso e dall’iter burocratico non privo di difficoltà, ma l’esperienza della statizzazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giovanni Paisiello” ci ha insegnato il metodo: quello della concertazione e della collaborazione a tutti i livello tra tutti coloro che hanno a cuore le sorti della città, senza distinzione di colore politico.
È unicamente la città che deve andare avanti, e questo è possibile se si cammina insieme: ecco perché il leit motiv della mia campagna elettorale è stato il dialogo.
Come sede non si può fare a meno di pensare allo splendido Palazzo Amati, antico edificio che dalla “ringhiera” della Città vecchia si affaccia sul Mar Grande.
Quell’edificio, come si ricorderà, ospitava la sede universitaria della Facoltà di Scienza della Maricoltura, la prima a essere istituita a Taranto, andata persa tra il disinteresse generale, per poi essere rimpianta amaramente.
Palazzo Amati è stato più volte devastato e depredato, assieme al piccolo museo della suddetta Facoltà di Maricoltura con interessanti reperti legati al mare, per poi essere murato, come tanti altri della Città vecchia.
Ora il pianterreno di Palazzo Amati si appresta ad ospitare il “Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei’, grazie al meraviglioso progetto “Kètos”, presentato da un partenariato di associazioni di volontariato e del Terzo settore, con capofila la Jonian Dolphin Conservation, un progetto già finanziato dalla Fondazione con il Sud.
È un lodevole esempio di cittadinanza attiva e sussidiarietà, laddove cittadini riuniti in associazioni riescono a intercettare importanti finanziamenti, nel caso specifico € 465.000, per realizzare iniziative a favore della comunità.
Sarebbe bello che i piani superiori di Palazzo Amati ospitassero in futuro un costituendo Istituto Nautico, un innovativo e importante esempio di collaborazione sinergica tra il mondo del Terzo settore e le Istituzioni pubbliche.
Soprattutto sarebbe meraviglioso che la rinascita di Taranto partisse proprio questo angolo del centro storico, da questo incantevole affaccio sul mare, dove finalmente potrebbero porre le basi per il futuro la giovani speranze della nostra Taranto. I nostri figli.