A quasi una settimana dal voto amministrativo, a Taranto non si hanno ancora i dati definitivi relativi alle preferenze. Sul sito del comune appaiono dati provvisori (come è anche indicato nell’apposito disclaimer). Ma non è solo questo il problema. Ci risulta che lo spoglio delle schede abbia registrato molte anomalie e interpretazioni del voto non conformi alla normativa. Ciò per l’insieme di una serie di circostanze; sicuramente la novità del doppio voto di genere, la presenza di ben 37 liste, il voto disgiunto, e la scelta di effettuare lo scrutinio senza soluzione di continuità, hanno pesato sulla qualità del lavoro svolto. Ma, ancora, molto è dipeso anche da una informazione insufficiente nei confronti degli elettori e da una inadeguata formazione dei presidenti e degli scrutatori. Il caso di Martina Franca docet. Quanto accaduto nella capitale della Valle d’Itria, si è ripetuto in più seggi del capoluogo, anche se non sono emersi con lo stesso clamore i tanti errori commessi. Non è accettabile che nel 2017 ciò accada. Non è accettabile per il danno arrecato ai candidati e alle liste ma, soprattutto, per la perdita di credibilità che è sicuramente una delle cause che allontana i cittadini dalle urne. Il voto è la massima espressione della realizzazione di una democrazia compiuta. Il rischio, a causa anche delle lungaggini procedurali con cui si sviluppano i ricorsi, che non mancheranno di certo, è quello di insediare un consiglio comunale che potrebbe nel tempo essere modificato nella sua composizione. Per il futuro occorre rivedere i criteri di selezione e formazione dei presidenti di seggio e degli scrutatori. Criteri che devono privilegiare la competenza; basta con sorteggi o, peggio, indicazioni politiche.
Ing. Francesca Colaninno
Vice Coordinatrice Provinciale
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