Negli ultimi giorni, il complesso penitenziario Carmelo Magli di Taranto è stato teatro di due gravi aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria. A denunciare la situazione è il sindacato Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP), che sottolinea come l’aumento degli episodi violenti metta a rischio non solo la sicurezza degli operatori, ma anche l’intero sistema carcerario.
Il primo episodio si è verificato nei confronti di un ispettore di polizia penitenziaria, attaccato da un detenuto con problemi psichiatrici. Questo soggetto, già noto per il suo comportamento aggressivo, ha reso difficile la gestione all’interno della struttura penitenziaria. Secondo le disposizioni dipartimentali, i detenuti inclini alla violenza dovrebbero essere trasferiti in istituti lontani dalla loro regione d’origine. Tuttavia, tale prassi sembra non essere rispettata, contribuendo a un clima di insicurezza per il personale.
La situazione si è ulteriormente aggravata nel pomeriggio di ieri, quando un sovrintendente è stato aggredito da un detenuto pugliese. In questo caso, l’attacco non è stato correlato a una gestione inadeguata del carcere, ma piuttosto a problematiche burocratiche legate a un’altra struttura penitenziaria dove il detenuto era stato precedentemente associato. Questo tipo di intoppi, evidenziano gli esperti, dimostra come la burocrazia possa avere ripercussioni dirette sulla sicurezza del personale e su quella dei detenuti stessi.
Il sindacato USPP auspica che si possano adottare misure concrete e tempestive per tutelare il lavoro della polizia penitenziaria. Ogni giorno, gli agenti affrontano rischi crescenti, non solo a causa delle loro responsabilità dirette, ma anche per colpa di inefficienze burocratiche che mettono a repentaglio l’intero sistema. È urgente una riflessione profonda su queste dinamiche che, altrimenti, continueranno a generare situazioni sempre più pericolose, senza che vi sia un adeguato interesse per la salute e la sicurezza di chi lavora quotidianamente nel difficile ambiente carcerario.