Un’esperienza che ha intrecciato educazione, prevenzione e ascolto, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita. Si è concluso con una serata al MUDIT di Taranto il progetto “A Scuola di Vita”, promosso dall’APS Il Girasole in collaborazione con l’Associazione Operatori Turistici Terra delle Gravine e finanziato nell’ambito dell’Avviso Puglia Capitale Sociale 3.0 – Linea A. Un percorso durato 18 mesi, che ha coinvolto minori e adolescenti in situazioni di disagio, donne e famiglie delle province di Taranto, Martina Franca, Palagianello, Massafra e Castellaneta, con un obiettivo chiaro: contrastare la violenza, la discriminazione e la dispersione scolastica, offrendo strumenti concreti di inclusione sociale.
Tra gli interventi più significativi, quelli nelle scuole: al Liceo Battaglini, i ragazzi hanno partecipato a laboratori sulla devianza giovanile, simulando persino un processo penale. Al Liceo Ferraris, invece, l’attenzione si è concentrata sulla violenza di genere, con incontri dedicati alla prevenzione del pericolo negli spazi pubblici. Parallelamente, presso il Centro per minori Amida, è stato attivato uno sportello di ascolto, offrendo supporto e accompagnamento a giovani con difficoltà.
«Abbiamo puntato su un approccio pratico, vicino ai ragazzi e alle loro realtà», spiega l’avv. Velia Casa, presidente dell’APS Il Girasole. «Non ci siamo limitati alla teoria, ma abbiamo costruito esperienze concrete: dalle tradizioni culinarie, come la preparazione delle scarcelle pasquali e delle pettole natalizie, ai laboratori creativi, fino agli incontri sulla legalità con i giovani sottoposti a percorsi di legalità».
Un ruolo importante lo hanno avuto anche le realtà del territorio: l’Associazione Noi e Voi, la farmacia Meliota, che hanno ospitato incontri su tematiche sociali come la violenza di genere, reati digitali e bullismo e il Centro Amida, che ha accolto i laboratori e gli sportelli di ascolto.
L’equipe del progetto è stata composta da professionisti con competenze specifiche: l’avv. Anna Macrì, avvocato penalista, mediatore penale e scolastico, esperta in tutela dei minori; l’avv. Velia Casa, avvocato civilista, mediatore penale, mediatore familiare e mediatore scolastico; la dott.ssa Carmela Bruno, criminologa, mediatore penale e mediatore scolastico; la dott.ssa Silvia Di Ienno, mediatore familiare, penale e conduttrice di gruppi di parola per figli di genitori separati, e la dott.ssa Rosanna Mercurio, psicologa, che ha curato incontri sulle emozioni con i bambini del Centro Amida.
Durante la serata conclusiva, studenti e operatori hanno raccontato il proprio percorso: la prof.ssa Marzia Cuppone del Liceo Battaglini ha evidenziato il forte coinvolgimento degli studenti, alcuni dei quali hanno deciso di intraprendere studi giuridici proprio grazie all’esperienza del progetto.
“A Scuola di Vita” si chiude, ma lascia un’eredità: la consapevolezza che il contrasto alla devianza e alla violenza passa attraverso la formazione, la condivisione e il coinvolgimento attivo della comunità.