Ho scelto di vivere a Taranto, di farlo con la mia famiglia: mia moglie e mia figlia. Penso di vivere in una città bellissima sotto tantissimi punti di vista, di cui sono follemente innamorato e che sarà chiamata ad affrontare sfide decisive nel prossimo futuro di fronte alle quali non possiamo rimanere indifferenti. Svolgo la professione di avvocato perché è insita nella mia indole la predisposizione a difendere qualcuno o qualcosa da ingiustizie e soprusi.
Ogni giorno quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi. Parafrasando Eraclito, sono diventato un figlio di Taranto, una città che, soprattutto in questa particolare fase storica, ha bisogno dell’impegno della sua gente, di donne, uomini, giovani che con senso di responsabilità trovino il tempo per difenderla, sostenerla e amarla ma con pragmatismo.
Su questa base, offro la mia disponibilità a candidarmi a sindaco di Taranto. Raccolgo così, dopo un’attenta riflessione, i numerosi inviti che, in queste ultime settimane, mi sono stati rivolti.
Annuncio così la disponibilità a candidarmi a sindaco per le elezioni amministrative di Taranto del 25 e 26 maggio e, nelle prossime ore, incontrerò partiti e movimenti civici che mi hanno coinvolto in un progetto di governo della città.
L’esperienza dell’ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, già da tempo aveva ormai perso la sua spinta propulsiva e, inoltre, ha avuto nella scarsa collegialità nelle decisioni da assumere il suo punto più basso.
Allo stesso tempo appare evidente che la futura Amministrazione comunale tarantina non potrà prescindere dal valorizzare quanto già tracciato e realizzato nell’attuazione di progetti comunitari per la rigenerazione urbana della città in chiave ecologica e, ad esempio, per la mobilità sostenibile (penso alle linee Brt). Cambierò dunque il metodo e se i miei concittadini mi daranno fiducia porterò a Palazzo di Città il mio profilo di cattolico impegnato nel mondo delle professioni, la mia esperienza di amministratore di un’azienda pubblica e la mia vicinanza al mondo dell’associazionismo. È giunto il momento di agire per fermare l’inverno demografico di questa città e per far sì che si arresti la triste fuga di cervelli. C’è tanto da fare certo e, nei prossimi giorni, insieme a chi mi sta sostenendo e che mi sosterrà definirò un programma concreto, moderno e coraggioso.
Ho scelto di vivere a Taranto, di farlo con la mia famiglia. Penso di potermi impegnare per la mia città per consegnare a mia figlia e a tutti i figli della nostra comunità un luogo migliore.