Gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Pascoli” di Montemesola hanno avuto l’opportunità di trascorrere un giorno con i Carabinieri della Compagnia di Martina Franca, per confrontarsi sul tema del bullismo e del cyber bullismo.
L’iniziativa, che rientra nel protocollo di collaborazione “Cultura della Legalità” tra Arma dei Carabinieri ed il mondo della scuola, ha visto la partecipazione del Comandante della Compagnia, Capitano Silvana Fabbricatore, accompagnato per l’occasione dal Comandante della locale Stazione, Luogotenente Francesco Muolo e di oltre cento ragazzi dell’Istituto, accompagnati dal dirigente scolastico e dagli insegnanti.
Durante l’incontro, è stato illustrato agli alunni come riconoscere i segnali del bullismo e di come poterlo affrontare, sia nella vita reale che online. I social network, che sono stati l’argomento che ha suscitato maggiore attenzione nella giovane platea, hanno richiesto un opportuno approfondimento sul tema. Molti, come spesso accade in quella giovane età, erano i convinti di saper gestire facilmente un’informazione pubblicata sul web. Con alcuni semplici esempi, si è dimostrato ai ragazzi di come non è mai prevedibile la diffusione virale di un contenuto pubblicato sul web: quella che oggi credi sia una semplice goliardia, una volta pubblicato sul web sfugge alla tua volontà.
Parole che hanno smosso la coscienza degli studenti che, a quel punto destati nell’attenzione, hanno acceso un partecipato confronto con l’Ufficiale, che ha risposto con tutta la sensibilità richiesta per l’occasione, sulle varie sfaccettature del bullismo: la violenza fisica, quella verbale, l’isolamento vissuto dalla vittima, come aiutare e intervenire al fianco dei più deboli. Curiosità su come potersi sentire, in qualche modo, protagonisti di una giustizia partecipata.
Il bullismo non è solo un problema scolastico, ma sociale. Con le dovute conoscenze, riuscire a parlarne con i giovani getta le basi per la cultura all’educazione del rispetto reciproco e della legalità.
A chiusura della conferenza, l’invito rivolto dal Capitano a tutti i presenti: ognuno deve sentire propria la responsabilità di stare accanto a chi sta vivendo una situazione di disagio, senza aver timore di rivolgersi all’Arma dei Carabinieri che, su tutto il territorio nazionale, in molte Stazioni ha realizzato per questi casi, grazie ad un protocollo d’intesa con l’unione nazionale del Soroptimist, dei luoghi protetti di accoglienza. Stanze tranquille e riservate dove, chi è vittima di violenza, viene accolto con l’aiuto di personale specializzato nel fornire idoneo supporto psicologico, per far trovare alle vittime la forza di denunciare gli autori ed i responsabili delle proprie sofferenze, sia fisiche che morali.