Nel luglio 2024, l’amministrazione comunale annunciava con enfasi la volontà di avviare un grande progetto di rigenerazione urbana attraverso un tavolo tecnico con l’Agenzia del Demanio e il Ministero della Difesa. Si parlava di un ambizioso piano di recupero del patrimonio immobiliare cittadino, individuando 18 edifici strategici da destinare a nuovi usi pubblici e privati. Tra questi, la storica sede del ristorante Il Gambero, simbolo di un passato glorioso e oggi lasciato al degrado più assoluto.
A distanza di sei mesi, il cosiddetto Piano Città si è dissolto nell’ennesima cortina di fumo della giunta Melucci. Mentre l’amministrazione continua a vendere slogan propagandistici e promesse irrealizzate, la realtà è sotto gli occhi di tutti: l’unica certezza è Torre D’Ayala, inclusa nel Masterplan dei Giochi del Mediterraneo, mentre gli altri immobili sono rimasti abbandonati, con conseguenze gravissime sul piano sociale e della sicurezza urbana.
L’inchiesta giornalistica di questi giorni sulla situazione dell’ex ristorante Il Gambero ne è la prova evidente: edifici fatiscenti, divenuti rifugi per illegalità e degrado, mentre il Comune resta immobile, prigioniero della sua stessa incapacità.
Il PLI Taranto chiede chiarezza e trasparenza su questo fallimento amministrativo: a che punto sono gli accordi annunciati? Quali sono le cause di questi inaccettabili ritardi? E, soprattutto, quali soluzioni intende adottare l’amministrazione per evitare che questi edifici diventino simbolo di una città in declino?
Ancora una volta, Melucci dimostra di non essere in grado di tradurre i proclami in azioni concrete. Taranto non può più permettersi una politica fatta di illusioni e immobilismo: la città ha bisogno di risposte, di scelte coraggiose e di una visione che vada oltre la propaganda.