Asili, natalità, occupazione femminile ma anche livelli di buon invecchiamento attivo.
Il BES (benessere eco sostenibile) assegna grande importanza sociale ma anche sanitaria alle regole per invecchiare in salute, proprio mentre la nostra società, anche a livello locale, continua ad avere un saldo attivo rispetto alla presenza di over 65 in confronto alle stime sulle nuove nascite.
Per tale ragione l’AUSER di Taranto, da sempre impegnata sul tema, ha avviato sulla base della Misura della Regione Puglia che promuove e valorizza l’invecchiamento attivo e la buona salute (L.R. 16/2019), il progetto “Restiamo Attivi”. Nella realizzazione di tale progetto il Circolo Auser Filo d’Argento di Taranto ha come partner il Comune di Taranto, lo SPI CGIL ionico e le istanze provinciali e regionali della stessa Auser.
Ginnastica dolce e posturale, lezioni di pilates, scuola di ballo, ma anche momenti di convivialità, pranzi sociali, gite e momenti di informazione e confronto per consegnare alla vita di comunità una parte di energie che dopo la pensione o anni di sacrifici, spesso rischiano di rimanere ai margini della società.
Non si tratta solo di un modo per impiegare il tempo – spiega Gina Duchetti, presidentessa del Circolo Auser Filo d’Argento di Taranto – ma di una vera e propria formula di prevenzione rispetto a fenomeni come la depressione, l’isolamento e persino l’incapacità di prendersi cura adeguamente di se stessi, che spesso sopraggiungono in casi in cui la precarietà e la fragilità della vita di un anziano prendono il sopravvento.
Secondo l’AUSER, infatti, il 30% degli anziani tarantini tra i 65 e i 75 anni affronta problemi di solitudine dovuti alla mancanza di una rete di supporto adeguata, il 45% vive in condizioni di isolamento sociale, il 30% non ha più l’opportunità anche economica di coltivare le proprie passioni o i propri interessi e il 50% non è informato adeguatamente sui propri diritti e persino sulle opportunità offerte.
L’invecchiamento attivo sfata il tabù che abbina alla vecchiaia l’idea di una fragilità minacciosa e assoluta – dichiarano ancora dall’AUSER – che espone queste donne e uomini anche al deprecabile fenomeno delle truffe ai loro danni.
Invecchiare attivamente è invece un “processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza sociale”, come dice anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità che già nel 2002 definì queste azioni come indispensabili per il miglioramento della qualità della vita.
Mantenersi attivi fisicamente, moralmente e psicologicamente è dunque l’obiettivo che l’Auser di Taranto persegue con queste azioni rivolte a tutti.