Le troppe criticità di una città che vuol dimostrarsi moderna ed efficiente nello sport ma che si abbandona molto spesso alla disciplina che preferisce: gli spot…
E già, siamo nel 2025 e Taranto è fra le 8 italiane “città europee dello sport”, ad un anno – poco più – dalla kermesse che la vedrà protagonista: i Giochi del Mediterraneo 2026. E so’ soddisfazioni, mica male. Peccato che in questi anni ne abbiamo viste e sentite così tante che i dubbi sulla perfetta riuscita dei due grandi appuntamenti a cui è iscritta la nostra città sono davvero troppi. Massì, vogliamo essere buoni e colmi di speranza: bisogna avere fede!
Direte: “e mo’, che sermone dobbiamo sorbirci?”. Nessun sermone: solo qualche riflessione doverosa.
Senza perder troppo tempo, prendiamo l’ultima. Non è che sia stata una bella figura quella che ha visto il Comune di Taranto indicato fra quelli in ritardo sul ruolino di marcia dei Giochi del Mediterraneo: lo ha dichiarato Davide Tizzano, che è poi il presidente del Comitato Internazionale degli stessi Giochi, al termine della giunta nazionale del CONI che si è svolta nei giorni scorsi nella nostra città. Il ritardo si riferisce alla indizione delle gare sul centro sportivo Magna Grecia, il PalaMazzola, il campo di calcio comunale di Talsano, il campo scuola Salinella e la Villa Peripato. C’è il rischio che vengano commissariate e cioè che ad accelerare i tempi intervenga il Commissario straordinario dei Giochi (già, perchè non va dimenticata la figura istituzionale imposta dal Governo nel momento in cui a Taranto si… bivaccava), dando l’ennesima spallata al Comune. Nei prossimi giorni se ne saprà di più, perchè intanto il tempo passa e i Giochi si avvicinano. Con la speranza che anche queste criticità siano superate, visto che – sempre nei giorni scorsi – con una nota di Palazzo di città si annunciavano interventi significativi e risolutori proprio sugli impianti di cui sopra.
Il problema, però, è la gestione dello sport. Se ci si candida ad appuntamenti di tale portata, va da se che la macchina organizzativa sia bell’e pronta, o quantomeno sia in grado di partire con le proprie gambe, a prescindere dagli aiuti – in termini di risorse finanziarie soprattutto – che i vari livelli istituzionali poi forniscono. Insomma, i continui scaricabarile a cui abbiamo assistito in questi anni sui Giochi, lasciano il tempo che trovano: se ti impegni dall’inizio, prima o poi le risorse arrivano, visto che per organizzare eventi come i Giochi hai necessità di certificazione (politica ed economica) governativa.
Vabbè, questa è Taranto. Soprattutto questo è il modo di gestire dell’attuale Amministrazione comunale, capace di rinunciare al SailGp scatenando non poche polemiche proprio nell’anno in cui è fra le “città europee dello sport”. Ci chiediamo: con quali risorse organizzerà eventi in questo 2025? E qui l’ideona: cercare sponsor. Direte: e qual è la sorpresa? Che gli eventuali sponsor dovranno – entro il 31 gennaio prossimo – manifestare ufficialmente la loro volontà con tanto di cifra da investire in eventi di cui… non sanno nulla! Sì, è proprio così. In pratica, il Comune chiede agli imprenditori di proporre una cifra senza però – almeno non ne è data traccia – conoscere quale sia il programma delle manifestazioni. Vi pare poco? E perchè mai un imprenditore dovrebbe impegnarsi ufficialmente senza sapere come, dove e quando sarà impiegato il suo marchio? Mah, scusate ma siamo davvero perplessi.
Insomma, ci sarebbero tante altre cosette da dire riguardo lo sport che, in questa città, vive in generale un momento di grande difficoltà. Lo sport non è uno… spot, come troppo spesso abbiamo avvertito in questi anni. Lasciando stare la querelle sul Taranto Calcio (che figuraccia!), ci preoccupa il pressapochismo di Palazzo di città. Perchè lo sport non è passerella ma è un fenomeno sociale che si coltiva tutti i giorni (non certo dispensando mancette per campare, come i bonus…): incide sui giovani soprattutto e si supporta con iniziative continue e mirate, specialmente nelle aree più disagiate, aree dove fare sport è maledettamente complicato. I tanti annunci (e credeteci: ne abbiamo sentiti anche di imbarazzanti) non servono, perchè poi restano i fatti. E i fatti dicono che nel 2025 Taranto è “città europea dello sport” ma non si conoscono le iniziative nè il budget predisposto dal Comune, che nel 2026 ci saranno i Giochi del Mediterraneo e tutto è nelle mani di un Commissario straordinario. Beh, tirate voi le conclusioni…