Il Circolo grottagliese “Pier Paolo Pasolini” di Sinistra Italiana ha promosso una partecipata iniziativa per porre l’accento sulla difesa e sul rilancio del diritto alla pubblica istruzione. Sul tema si sono avvicendati il prof. Antonio Vinci, docente ed ex assessore alla scuola e alla cultura del comune di Grottaglie, il Dott. Piero Aresta, operatore culturale e coordinatore del Presidio del Libro, Andrea Campanella, studente universitario, la dott.ssa Viviana Lusso, segretaria generale FLC CGIL Taranto. Le conclusioni sono state affidate al Prof. Giuseppe Buondonno responsabile Scuola e Università della segreteria nazionale di Sinistra Italiana.
Quello che è emerso con estrema chiarezza è l’attacco concentrico che vede lo svuotamento sostanziale di diritti Costituzionali, tra cui quello fondamentale ad una pubblica istruzione di qualità unito al diritto alla sanità pubblica ed ai diritti del lavoro. L’istruzione pubblica e di qualità ha garantito nel nostro Paese, con enormi difficoltà, il famoso “ascensore sociale” che oggi sembra essersi inceppato. Tutto il “sistema – istruzione” è attraversato da un continuo disinvestimento, senza che si sia mai data la meritata dignità ai docenti che rimangono i meno retribuiti in Europa. La scuola italiana è stata trasformata in un sistema con logiche aziendalistiche, in cui gli studenti sono formati per essere lavoratori. In aggiunta è diventata un bacino di interessi privati.
È oramai assodato che nelle scuole più piccole si lavori meglio. Quindi il governo Meloni che fa? Le accorpa – istituti, dirigenze scolastiche e amministrative – creando mega istituzioni, spesso lontane geograficamente, in contesti e con caratteristiche didattiche e culturali differenti, smontando l’autonomia di centinaia di scuole, con dirigenti che, realisticamente, non potranno conoscere adeguatamente i reali problemi degli studenti, né il lavoro effettivo del corpo docente. Esempio pratico sono le note vicende che hanno riguardato il Liceo Artistico “V.Calò” – salvo almeno per quest’anno – e la fusione del “Don Milani-Pertini” con l’ “Elsa Morante” di Crispiano. Proprio per questi motivi una delle proposte di legge presentate in parlamento da Sinistra Italiana chiede di portare a 400 (dai 900 attuali) il numero minimo di alunni per avere l’autonomia scolastica di un istituto e di abbassarlo ulteriormente, a 200, per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Un’altra proposta di legge che riguarda organicamente la scuola prevede un numero massimo e inderogabile di 18 alunni per classe, l’estensione del tempo pieno e del tempo prolungato, l’allungamento dell’obbligo scolastico fino ai 18 anni, la completa gratuità del servizio d’istruzione dal alla fine del percorso scolastico, l’istituzione delle zone di educazione prioritaria e solidale (ZEPS) al fine di contrastare la povertà educativa, l’abbandono scolastico e garantire l’effettivo diritto allo studio, nelle aree del Paese con maggiori difficoltà di natura sociale o geografica o, in generale, con minore disponibilità di servizi.
La scuola e l’istruzione devono tornare a essere pienamente un diritto gratuito e per far questo ci vogliono adeguate risorse intese come investimento sul futuro. Riteniamo che siano più utili dell’aumento vertiginoso delle spese militari.