Il 2024 si è chiuso fra mille polemiche per la città capoluogo, e il 2025 potrebbe seguirne le stesse orme. Nella speranza, però, che giunga l’inversione di rotta
L’anno appena trascorso non può considerarsi certo positivo per Taranto. Quando c’è grande incertezza politica e amministrativa, la città ne risente: è un dato di fatto. Nè possono bastare le parole del sindaco Melucci, a margine della privatizzazione degli asili comunali, che bollano in “odiatori seriali” quegli “avversari politici” che tendono a “compromettere il lavoro per le persone e per la città”. Insomma, come sempre, il primo cittadino non accetta critiche – a prescinderne dalla consistenza – e va avanti come un ‘frecciarossa’, nonostante i tanti inciampi lungo il percorso.
D’accordo, giusto che Melucci persegua i suoi obiettivi: è una assunzione di responsabilità, ne va dato atto. Peccato, però, che talvolta chi guida un ente civico dovrebbe ascoltare un po’ di più quanti la pensano diversamente: spesso non sono i cosiddetti “odiatori seriali” a muovere critiche ma anche le parti sociali, gli stessi cittadini per esempio. Dunque, un minimo di attenzione verso gli altri non guasterebbe.
Perchè, per dirne qualcuna, non ci rendiamo conto come mai non colga le lamentele sulla gestione della raccolta dei rifiuti, fallimentare a esser buoni: possibile che in questo caso sia solo ed esclusivamente colpa degli incivili (come spesso dichiarato dalla parte ‘buona’ della politica)? Oppure c’è qualcosa che non va nelle scelte, non ultime quella delle pattumelle che ostruiscono marciapiedi e non solo? Che ci siano cittadini maleducati è assodato: lo sono anche in altri comportamenti. Ma che una società partecipata come Kyma Ambiente dilapidi milioni di euro senza ottenere miglioramenti, ci lascia perplessi a dir poco. Anzi, ci preoccupa – se vogliamo dirla tutta – la situazione dell’impianto pneumatico costruito alla Salinella: pare, infatti, che se non entrasse in funzione entro marzo prossimo, il Comune rischia di perdere il finanziamento di 9 milioni di euro. Con il cuore: speriamo davvero la notizia sia infondata.
Come ci preoccupano, per esempio, le cifre. Secondo informazioni colte sui social, il Comune avrebbe accumulato oltre 250 milioni di euro di debiti: giungesse la sentenza negativa sui BOC (restituzione di 250 milioni di euro all’ex Banca Opi), si aprirebbero scenari infausti – già passati con il dissesto finanziario dell’era Di Bello – e buonanotte ai suonatori!
Tralasciando il possibile caso di conflitto d’interessi nella vicenda degli asili nido privatizzati (parebbero coinvolti un paio di esponenti della maggioranza consiliare), in ogni caso vogliamo qui cogliere qualche segnale di speranza. Il sindaco Melucci non solo ha rinunciato allo sperperio del SailGp (finalmente, vista la pochezza della ricaduta economica sulla città), ma proprio sulla vicenda degli asili nido ha convocato una riunione con le parti sociali il 13 gennaio: solo per spiegare la scelta oppure per trovare un compromesso?
Staremo a vedere, spargiamo ottimismo. Perchè molto, moltissimo non convince del percorso politico di Melucci&Co. passato, attuale e futuro. Però, gli auguri per il nuovo anno sono quantomeno doverosi: lo merita la città, lo merita questo lembo di terra straordinario.