Non si perda tempo dietro a certe scelte: scellerate perché incomprensibili. Sempre che non abbiano qualcosa da nascondere. A Taranto Melucci&Co. danno il via alla privatizzazione degli asili nido comunali (9 in tutto) motivandolo con un risparmio di cassa che si aggira su 1,6 mln di euro, promettendo servizi migliori da parte del privato e garantendo la difesa delle fasce più deboli che di tali servizi usufruiscono. C’è da chiedersi: come può il privato offrire servizi migliori contenendo costi che il Comune ha invece deciso di non sostenere più. Scusate i dubbi, anche se qualcuno paventa che dietro questa scelta ci sia la possibilità di ottenere risorse per i lavoratori della Multiservizi, oggi precari e incerti sul futuro: se così fosse, siamo al baratto…
Insomma, Melucci&Co. proseguono come un Frecciarossa sul governare la città. Anzi, si preparano a riabbracciare il presidente della Regione Michele Emiliano in vista delle elezioni regionali del 2025: proprio il sindaco lo ha dichiarato in conferenza stampa, non è una indiscrezione giornalistica. Ci chiediamo: ma il passaggio in maggioranza di Luigi Abbate non avvenne proprio perché l’avversario erano Emiliano e i suoi alleati a Taranto? E quante volte si è urlato – metaforicamente – “basta con il barese!”? Mah… questo modo di far politica cambiando bandiera senza dignità e con solo opportunismo, ci allontana sempre più dal credere ad essa e ai suoi protagonisti: non prendetevela poi con i cittadini che al voto non si recano più.
Tornando a Melucci, nello specifico, oltre a prendersi meriti che non ha (l’ultima sullo ‘Iacovone’ è davvero simpatica: dimentica, il sindaco, che i Giochi del Mediterraneo sono commissariati da tempo e strutture come lo stadio e l’impianto del nuoto non sono certo farina del suo sacco…), ne ha combinata un’altra da presidente della Provincia. In sostanza, ha emesso una circolare che inibisce l’uso delle palestre scolastiche (dei plessi cioè di competenza dell’ente di via Anfiteatro) perché vanno messe a norma antincendio. Una circolare assolutamente condivisibile quando si tratta di sicurezza. Il problema, però, è che nella stessa decisione non c’è la tempistica dei lavori occorrenti, per cui non si sa quando le palestre torneranno ad essere utilizzate dalle associazioni sportive, perché invece gli studenti potranno utilizzarle ugualmente: una vera e propria contraddizione. Che mette a repentaglio l’attività di tante associazioni sportive e quindi la compromissione delle stesse nel partecipare a competizioni e campionati. Davvero una scelta infelice se si considera che proprio Taranto nel 2025 è “Città Europea dello Sport”…
Che dire? Il fine d’anno in questa terra sfortunata ma bellissima ci regala sensazioni poco ottimistiche. Perché l’elenco delle scelleratezze è così lungo – e purtroppo conosciuto ai cittadini – che non basterebbe un articolo stringato come questo. La speranza è che il 2025 porti consiglio e che la politica torni a parlare alla gente, a migliorare per quanto possibile la qualità della vita, nonostante tutte le difficoltà oggettive. Perché i cittadini non sono numeri da scalare nei risparmi di bilancio, ma persone. Già, persone.