Il Sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, ha preso oggi una forte posizione contro l’ennesima manovra che penalizza gli enti locali, inviando una lettera di protesta al Governo e alle massime autorità istituzionali. La nuova legge di bilancio si configura come l’ennesimo attacco all’autonomia dei Comuni, già duramente compromessa da anni di tagli lineari che hanno sistematicamente indebolito il welfare locale.
In un momento storico in cui i territori necessiterebbero di maggiore sostegno per fronteggiare le crescenti emergenze sociali, il Governo sceglie ancora una volta la strada dei tagli indiscriminati, scaricando sulle amministrazioni locali il peso del risanamento dei conti pubblici. Una scelta politica miope che rischia di mettere in ginocchio le comunità locali, proprio quando i cittadini hanno più bisogno di servizi e sostegno.
“Mentre Roma continua a tagliare, noi Sindaci siamo in trincea ogni giorno a fronteggiare le emergenze dei nostri territori,” ha dichiarato con fermezza D’Alò. “La nostra provincia è già massacrata dalla crisi industriale dell’ex Ilva, Leonardo e HIAB, dalla siccità che sta distruggendo il comparto agricolo e da un costo della vita insostenibile. E la risposta del Governo quale è? Ancora tagli, ancora austerità, ancora sacrifici imposti a chi è già in ginocchio”.
La situazione è particolarmente grave nel territorio tarantino, dove l’assenza di un piano nazionale per l’emergenza abitativa e i tagli al sostegno agli affitti stanno creando un pericoloso cortocircuito sociale. “I nostri uffici sono sommersi da richieste di aiuto di famiglie disperate, mentre il Governo, invece di sostenere i territori, preferisce perseguire una politica di austerità che sta strangolando le comunità locali”, sottolinea il Sindaco.
A completare il quadro di quello che appare come un vero e proprio attacco agli enti locali, si aggiunge il blocco del turnover al 75%, una misura che rischia di vanificare gli sforzi fatti per modernizzare la macchina amministrativa.“Dopo anni di concorsi e rinnovamento del personale, ci troviamo di fronte all’ennesimo blocco delle assunzioni. È evidente la volontà politica di indebolire sistematicamente gli enti locali”, denuncia D’Alò.
Il Sindaco conclude con un appello che suona come un atto d’accusa: “È ora di dire basta a questa politica miope che sacrifica i territori sull’altare del rigore contabile. I Comuni sono il primo presidio democratico e sociale della Repubblica, non il bancomat del Governo centrale”.