E’ uno dei primi esempi di dumping contrattuale al contrario, almeno sul territorio di Taranto. E la Funzione Pubblica CGIL ci tiene a sottolinearlo dando merito ad azienda appaltatrice, appaltante e al lavoro compiuto in questi anni in favore del principio “stesso lavoro, stessi diritti”.
Dalla settimana prossima, infatti, quattordici lavoratori ex Kratos, ora passati alla TIR Group e tradizionalmente impegnati nel servizio di prelevamento degli ingombranti per l’appalto Kyma Ambiente, non saranno più sotto il contratto riduttivo (in termini di salario e diritti) del settore “cooperative sociali”, ma i loro rapporti di lavoro saranno regolati dal contratto “igiene ambientale”.
E’ quello che fanno da anni, accanto ad altri colleghi con identiche mansioni ma con contratto differente – specifica visibilmente soddisfatto il segretario della FP CGIL di Taranto, Mimmo Sardelli – un’ingiustizia che finalmente viene sanata e restituisce dignità a 14 lavoratori a cui finalmente viene riconosciuto il lavoro che realmente svolgono.
Il passaggio di contratto è stato reso possibile dalla vittoria di un principio a cuore della CGIL.
I livelli di precarietà lavorativa non sono solo quelli di chi lavora in nero, con finte partite IVA, ma anche di chi accanto al proprio collega quotidianamente viene svilito e umiliato avendo salari più bassi ma anche meno diritti e meno tutele – continua Sardelli – per cui il nuovo capitolato d’appalto disposto dalla Kyma Ambiente ha tenuto conto di tutto questo e l’azienda subentrante ha dovuto affermare tale principio e assumere con i canoni previsti.
Una buona prassi che la CGIL e la FP CGIL di Taranto auspicano si possa replicare in altri importanti cambi d’appalto nel settore dei servizi pubblici ed essenziali, come l’igiene urbana, l’assistenza sociale o il settore della tutela delle fragilità.