“Reparti e pronto soccorso al collasso, apparato amministrativo a rischio implosione, personale della riabilitazione ridotto ai minimi termini, servizio 118 snaturato, e la ASL Taranto delibera l’apertura in queste settimane delle Centrali Operative Territoriali (COT)”, è questo il grido d’allarme del Segretario Generale della FIALS Taranto, Emiliano Messina.
È impensabile aprire nuove strutture con la grave carenza di personale che la nostra ASL sta vivendo e vive ormai da anni, afferma il Segretario Emiliano Messina.
Nonostante il monito della FIALS di questi mesi, si continuano ad aprire nuove strutture e servizi ad invarianza di personale, gravando sulla pelle dei Professionisti sanitari, tuona il numero uno della FIALS Taranto, Emiliano Messina.
Le elezioni regionali si avvicinano e non possiamo immaginare che l’apertura delle Centrali Operative Territoriali (COT) entro la fine dell’anno, strutture previste dalla missione 6 del PNRR, senza assunzioni dedicate, siano solo uno strumento per la prossima campagna elettorale, rimarca Emiliano Messina.
Attendevamo da tempo che la Regione Puglia inserisse nel nuovo fabbisogno del personale le assunzioni obbligatorie previste dal PNRR per l’assistenza di prossimità, ma registriamo ritardi spaventosi e addirittura l’apertura di strutture senza nuove assunzioni – denuncia il Segretario Emiliano Messina.
Abbiamo manifestato da sempre la nostra ferma opposizione all’apertura di nuove strutture senza che siano previste assunzioni ad hoc, a partire dagli Ospedali di Comunità, alla Chirurgia Toracica, agli ampliamenti dei posti letto, fino ad arrivare alle attuali COT dove saranno previsti 1 Coordinatore, da 3 a 5 infermieri e 2 unità di personale di supporto.
Per questo come FIALS Taranto diciamo basta alle campagne elettorali fatte sulla pelle dei lavoratori della sanità: prima di procedere all’apertura di nuovi servizi, chiediamo assunzioni, il riconoscimento dei diritti contrattuali come la mensa e la certificazione dei Fondi per il pagamento del salario accessorio per il pagamento della produttività del personale, dove la Regione Puglia ancora nicchia – conclude Emiliano Messina.