Annullando la sentenza di primo grado del processo Ambiente Svenduto per il presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva e rinviando gli atti alla procura di Potenza, la sezione distaccata di Taranto della Corte d’appello di Lecce ha commesso un “gravissimo errore” contravvenendo “a consolidati principi della Cassazione”.
Lo sostiene il Codacons, aggiungendo che “saranno denunciati anche penalmente i giudici”.
La sentenza è stata annullata in quanto il collegio giudicante ha ritenuto che i giudici tarantini, togati e popolari, che hanno emesso il verdetto di primo grado, sarebbero a loro volta da considerare ‘parti offese’ del disastro ambientale. Il Codacos cita una decisione della Corte di Cassazione penale, sez. III, che, “con sentenza n. 6558 del 28 settembre 2023, sulla scorta anche di precedente giurisprudenza sul punto”, ha stabilito che “in tema di competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati, le previsioni di cui all’11 codice di procedura penale hanno natura eccezionale, trovando applicazione nei soli casi in cui il magistrato abbia assunto la qualità di indagato, di imputato, di persona offesa o danneggiata in relazione a un reato che lo riguardi, come tale, in via diretta, non riflessa” e non in quelli “in cui sia meramente prospettato quale potenziale danneggiato, ma tale qualifica non emerga in termini immediati e certi, in ragione della mancata proposizione, da parte sua, dell’azione civile nel giudizio penale”.
Per tale motivo il Codacons “ha deciso – spiega in una nota – che tutti i giudici che hanno seguito il processo, sia quelli di primo grado, sia quelli di appello, e che hanno commesso un così grossolano errore ai danni di migliaia di tarantini, saranno denunciati in Procura affinché si accertino eventuali fattispecie penalmente rilevanti”.