Il Nucleo Artificieri della Polizia di Stato, dopo il sequestro effettuato lo scorso 3 agosto in un Comune della litoranea salentina in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, ha intensificato con la collaborazione del personale della Divisione di Polizia Amministrativa i controlli con particolare attenzione a simili celebrazioni che prevedono l’accensione di fuochi d’artificio.
Nel comune di Fragagnano, i poliziotti presenti all’esplosione dei cosiddetti “colpi scuri”, hanno constatato che questi erano stati posizionati in un luogo non idoneo ed estremamente pericoloso, considerata la presenza a brevissima distanza di un cumulo di rifiuti e sterpaglie secche facilmente infiammabili.
Inoltre, non era stato neanche interdetto il passaggio pedonale ed il traffico veicolare, mettendo a serio repentaglio l’incolumità pubblica.
Immediato è stato il loro intervento che ha bloccato la cerimonia al terzo dei tredici “colpi scuri” previsti.
Il controllo nei confronti del titolare della ditta specializzata che aveva avuto l’incarico di esplodere i “colpi scuri” e di effettuare lo spettacolo pirotecnico, ha permesso agli Artificieri di rilevare la presenza, all’interno di un furgone di sua proprietà, di un ingente quantitativo di artifizi pirotecnici.
Il controllo dei documenti ha fatto emergere che il materiale esplosivo presente nel furgone di categoria F4 non era tracciabile, contravvenendo alla normativa vigente che prevede che tali prodotti di elevata pericolosità non possano essere stoccati e devono essere tassativamente esplosi nello stesso giorno dell’acquisto.
Inoltre, il mezzo adibito al trasporto di questo materiale è risultato anche privo della prevista revisione periodica.
Il materiale esplodente trovato all’interno del mezzo per un peso lordo di 3 quintali e mezzo ed una massa attiva di 90 kg., è stato posto sotto sequestro e trasportato presso un’azienda specializzata per lo stoccaggio e la successiva distruzione.
Il proprietario del furgone e dei fuochi d’artificio, titolare di un’azienda specializzata con sede nella provincia barese è stato denunciato in stato di libertà perché ritenuto presunto responsabile dei reati di commercio abusivo ed omessa denuncia di materie esplodenti.
Per l’indagato vige la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.